Devil May Cry è uno dei franchise videoludici più amati e apprezzati al mondo. Nato nel 2001 dalla Capcom, la storia racconta di Dante, sterminatore di demoni figlio di un demone leggendario, Sparda e di una donna, Eva.
Con un gameplay fatto di combattimenti frenetici e di musica rock, si può dire che questo brand sia uno di quelli con uno stile più unico e riconoscibile.
Tuttavia non tutti sanno che Devil May Cry nacque dalla costola di un altro colosso di csa Capcom, Resident Evil.
Nel 1999 infatti iniziarono i lavori per il quarto capitolo dell’amatissima saga zombie. Shinji Mikami, ideatore della saga, chiese allo sviluppatore Hideki Kamiya di creare un nuovo gioco per Playstation 2. Questo avrebbe dovuto avere come protagonista un personaggio molto diverso dai Chris e Leon visti in passato. Avrebbe dovuto essere una sorta di superuomo, con intelletto superiore e pressoché invulnerabile.
Mikami voleva infatti un gioco d’azione che potesse svecchiare e modernizzare il gameplay dei primi 3 capitoli della saga.
Da queste idee nacque Tony Redgrave, personaggio che avrebbe dovuto muoversi in un universo 3D, molto diverso dagli scenari pre-renderizzati e dalla camera fissa ai quali i giocatori si erano abituati nella trilogia di Resident Evil.
Senza neanche rendersene conto, Kamiya stava creando Dante. L’idea si dimostrò infatti troppo lontana dai canoni del franchise videoludico a tema zombie, ma comunque troppo buona per essere scartata.
Gli zombie divennero demoni, i capelli di Dante divennero bianchi e venne creato il suo carattere sbruffone col quale il pubblico non poteva che empatizzare.
Spinto da Mikami stesso, lo sviluppatore creò da zero la trama di Devil Mary Cry, ideandoun mondo che andava collidendo con l’Inferno. Da qui i riferimenti alla Divina Commedia. Partendo dal nome del protagonista, passando per quello di suo fratello Vergil e della sua amata Trish, che della Beatrice dantesca ha davvero ben poco.
Da lì in poi sarebbero usciti 5 capitoli canonici ed uno spin off, attraverso i quali la leggenda di Dante si sarebbe sedimentata nell’immaginario collettivo mondiale fino a farne un vero e proprio tassello inamovibile.
Che ne pensate? Conoscevate questo retroscena?
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