Orrore, brutalità e ossessione: sono i tre temi cardine di The Knick, la serie tv (2 stagioni; 2014-2015) diretta da Steven Soderbergh (recuperate anche Mosaic) per la rete televisiva Cinemax, trasmessa poi in Italia da Sky Atlantic. In 20 episodi è condensata — senza spingersi oltre per quello per cui è pensata, ossia una serie di genere medical — l’America segregazionista, puritana, tradizionalista e deturpata dell’inizio del XX secolo.
Le rivoluzioni mediche e politiche, insieme all’amore, regnano nel Knickerbocker Hospital (noto come The Knick), gestito dalla figlia del principale finanziatore, Cornelia Robertson (Juliet Rylance), che cerca pazienti benestanti per mantenere alta l’economia del luogo e non farlo cadere in disgrazia. Ma quando M. Chistiansen (Matt Fewer) si suicida, tocca al genio scapestrato – e cocainomane! – John Thackery (Clive Owen) assumere la direzione del reparto di chirurgia.
Thackery è l’anticonformista per eccellenza rinchiuso in un ambiente ancora insofferente ad accogliere il progresso, ma è anche oscurità nell’ossessiva ricerca di droghe per aumentare le sue prestazioni e, inizialmente (non sta a me spoilerare l’utilizzo dell’avverbio), puro razzismo. È sempre alla ricerca di nuovi impulsi, senza mai porre dei limiti alla sua autodistruzione. E la cosa più seducentemente appariscente, di questa serie, è che lui non è l’unico nell’ospedale a vivere di questi tormenti che imprigionano mente e corpo: ogni personaggio è accerchiato dalla pazzia!
Sicuramente non è una serie adatta ai cuori fragili e ancora più ovvio è il fatto che il genere medical non è quello di un Dottor House – Medical Division o di un Grey’s Anatomy, ma ha tutte le qualità per essere identificata come un’interessante e valida serie di nicchia: il clima cupo newyorkese dell’inizio del Novecento, la nascita delle nuove tecniche, il diffondersi degli stupefacenti e la discriminazione verso “la pelle dal colore diverso” sono descritti attraverso un’allegoria precipitante clamorosa. E, forse, sono proprio questi toni contorti ad averla messa più ai margini rispetto agli altri prodotti seriali.
