36esima Camera dello Shaolin – Chia-Liang Liu (1978)
I ’70 sono il decennio degli Shaw Brothers. Se il successo commerciale di Bruce Lee resterà una chimera per i film dello studio, il brand costruirà comunque la sua fama mondiale con pazienza, sfruttando la larghissima distribuzione televisiva extra-cinese prima e l’ondata vhs dopo. 36esima Camera dello Shaolin è uno di quei 3-4 titoli imprescindibili; mitopoietico e citatissimo nella struttura (i crudeli insegnamenti di Sao Te al suo martoriato allievo, una prova e una chamber alla volta), come nei volti: è ancora Lo Lieh, ma soprattutto un giovanissimo e già debordante Gordon Liu a sobbarcarsi le improbabili sfide del suo maestro.
Le Furie Umane del Kung-Fu aka Five Deadly Venoms – Cheng Cheh (1978)
Per il più circoscritto 36esima Camera, sport-movie storico dai toni appena più sopra le righe del solito, si approda al delirio totale, forse con già più di un piede nell’autoparodia, con l’altrettanto classico Five Deadly Venoms. Il film è il classico Shaw a firma Cheng Cheh, ma i toni sono sempre cartooneschi e bizzarramente occidentali; non a caso sarà il trionfo dello studio in America, dove resta forse il titolo più amato del genere (e citato in un trilione di produzioni hollywodiane successive).
Leggenda vuole che Jackie Chan abbia perfezionato il suo stile atletico-cinematografico a seguito della ripetuta visione dei classici di Bud Spencer e Terence Hill. Forse più un mito che altro, ma effettivamente lo strappo imposto da Drunken Master ai contemporanei appare oggi come l’impatto di un meteorite, un oggetto alieno in grado di ribaltare l’ecosistema del genere intero. Il minuscolo film è però un reperto storico per almeno altri due motivi: l’aver definitivamente scoperchiato l’elemento comedy insito nel seriosissimo filone (aprendo la strada a tanti eroi, da Sammo Hang a Yuen Biao), e per il lancio da regista di Yuen Wo Ping, forse il più influente e riconoscibile coreografo della storia del cinema, i cui frutti saranno finalmente raccolti da Hollywood due decenni più tardi.