Christopher Nolan: “I miei film si possono vedere anche su smartphone”

Nolan prende posizione sull'eterna questione cinema vs. dispositivi portatili

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Christopher Nolan sull’annosa questione dei film guardati su telefono

Christopher Nolan è un tale amante dell’esperienza cinematografica “teatrale”, su grande schermo, che tra molti cinefili si è diffuso il mito che il regista odierebbe a morte chiunque guardi i suoi film su laptop, tabet o smartphone. Un mito che però ora, con le parole dello stesso regista, si rivela falso.

“Ho un problema se la gente guarda Dunkirk su telefono?” si chiede Nolan, per poi rispondersi: “No. Ma il motivo sta [nel fatto] che i grandi teatri [i cinema] sono solo la prima forma [del film], o quella di prima distribuzione. L’esperienza [cinematografica] gocciola giù“.

“Al punto in cui” continua Nolan “Se hai un’iPad e stai guardando un film, porti con te la consapevolezza e la comprensione di quello che l’esperienza cinematografica sarebbe e la estrapoli. Perciò, quando guardi uno show televisivo sul tuo iPad, il tuo cervello è in uno stato mentale completamente diverso”.

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A questo punto Nolan cita un’intervista di M. Night Shyamalan risalente a diversi anni fa, nella quale il suo collega regista diceva: “Sì, noi tutti facciamo soldi con le vendite ancillari, ma è quella uscita iniziale [al cinema] che dà la spinta“. Come a dire: è sempre lo spettacolo su grande schermo quello che più conta.

“Sapete, è questo che i film sono” riprende Nolan “Viviamo e lavoriamo in un mondo analogico. Ci servono i culi sulle sedie. Ci serve gente che venga al cinema, che si faccia coinvolgere dal film”. In altre parole: i film sono per il grande schermo, ma se vederli su telefono invita comunque ad andare al cinema, ben venga.

Christopher Nolan ha fatto uscire da qualche mese nelle sale il suo ultimo film, Tenet, con John David Washington e Robert Pattinson. Nonostante le critiche mosse alla trama e alla complessità del film, in molti hanno apprezzato il “coraggio” di averlo fatto uscire in piena pandemia, con molte sale aperte a metà oppure chiuse.

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Fonte: IndieWire

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