Anche se i System of a Down sono recentemente tornati con due nuovi singoli, l’idea che possano proseguire con un nuovo disco non è per nulla scontata. Anzi, le aspettative sembrano andare proprio in direzione opposta, considerato che prima della pubblicazione delle due ultime canzoni, i SOAD erano fermi da quindici anni.
Il chitarrista Daron Malakian spiega la situazione in una intervista: “Fare nuova musica [con i SOAD] non è semplice, immagino. Dovrebbe esserlo, ma diventa più complicato di così. Non voglio dire: ‘Bè è questa persona o è quella persona’“, spiega Malakian, lasciando intendere una situazione tesa interna alla band.
Questo sembra trasparire dalle dichiarazioni di Malakian, se si pensa che conflitti interni alla band sono già emersi in precedenza. Tra Malakian e Serj Tankian, quando quest’ultimo ha accusato il primo di voler imporre le sue idee alla band; e tra Tankian e il batterista John Dolmayan, recentemente dichiaratosi pro-Trump.
“Abbiamo fatto queste nuove canzoni in maniera confortevole, tranquilla. Tutti erano d’accordo, è andata bene [it was cool]. [Ma] io personalmente me ne vado via e mi dico che è un peccato che certe cose non possano essere messe insieme” conclude il chitarrista. Per il futuro della band, sembra ci sia da preoccuparsi.
I due nuovi singoli dei System of a Down sono stati pubblicati pochi giorni fa per sostenere la popolazione dell’Armenia, impegnata in un sanguinoso conflitto con l’Azerbaijan. Si intitolano Genocidal Humanoidz e Protect the Land. Potete vedere qui sopra il video della seconda delle due canzoni.