Il secondo disco live degli Arctic Monkeys è in arrivo
Gli Arctic Monkeys sono inattivi dal 2018, cioè dalla pubblicazione del chiacchierato e controverso Tranquility Base Hotel + Casino. La band di Alex Turner, in cima alla scena rock mondiale da almeno un decennio, sembra però promettere un prossimo ritorno. Questo annuncia, almeno, la pubblicazione del Live at the Royal Albert Hall.
Si tratta del secondo album dal vivo registrato dagli Arctic Monkeys. Il primo era il Live at the Apollo, uscito nel lontano 2008, quando praticamente la band si trovava ancora a inizio carriera. Allora il gruppo aveva all’attivo due album e suonava uno stile ancora prevalentemente post-punk revival/garage rock revival.
Molto tempo è passato e molte cose sono cambiate. Il gruppo si è evoluto tra un disco e l’altro, studiando un rock via via più raffinato e ambizioso e passando per la pietra miliare AM (2013), fino ad arrivare alla complessità e alla ricercatezza della musica di oggi. Che molti fan storici, ormai, non riescono a capire e non vogliono ascoltare.
Royal Albert Hall, London. 7th June 2018. Album out 4th December. 📷 Aaron Parsons
Nel mezzo ci sono state varie influenze, soprattutto quella derivata dalla collaborazione di Alex Turner con Miles Kane nel progetto The Last Shadow Puppets, iniziato nel 2007 e proseguito finora per due album. Ascoltando i dischi di questo duo, si sente già un po’ tutto Tranquility Base.
Ora questo nuovo disco live, registrato a Londra il 7 giugno 2018 (quindi in piena era “Casino”) ci darà sicuramente la misura dell’evoluzione della band anche dal vivo. Le esecuzioni live, rallentate, più accurate e riflessive, faranno sicuramente un bel contrasto con quel lontano video di I Bet You Look Good on the Dancefloor (2006).
Il Live at the Royal Albert Hall uscirà il 4 dicembre 2020 ma, come si diceva, speriamo che sia solo un segnale di pronto ritorno discografico della band. Sappiamo che il 2020 non è stato un anno esattamente felice per la musica (anche se sono uscite tante ottime cose); speriamo che il 2021 ci riporti, almeno, gli Arctic Monkeys.