Storie incredibili: quando lo zio di Christian De Sica uccise Lev Trotsky
La vita di Christian De Sica ha dell'incredibile: 20 anni di successi al botteghino, figlio d'arte di Vittorio De Sica, imparentato con il sicario di Lev Trotsky.
Quando si pensa a Christian De Sica viene subito in mente Massimo Boldi, i cinepanettoni e una certa romanità . Il un secondo momento si pensa al padre: Vittorio De Sica, attore e regista, vincitore di 4 premi Oscar. Pochi però sanno che l’attore romano ha uno strano legame con Lev Trotsky, uno dei protagonisti della Rivoluzione Russa e una delle personalità più importanti del Comunismo e dell’Unione Sovietica.
Vittorio De Sica e MarÃa Mercader
Durante l’occupazione nazista, a Roma, Vittorio De Sica stava girando La porta del cielo (1944). Il film racconta del viaggio in treno di un gruppo di pellegrini verso il Santuario di Loreto dove sperano di ricevere un miracolo che, in realtà , non avverrà . La sceneggiatura è firmata, oltre che dallo stesso regista, anche da Cesare Zavattini e da altri nomi. Tra gli attori figurano Massimo Girotti e la spagnola MarÃa Mercader.
La pellicola viene girata all’interno della Basilica San Paolo fuori le Mura, territorio che rientra nelle competenza del Vaticano e dunque in un luogo extraterritoriale. La Basilica, oltre a fungere da teatro di posa, servì come luogo di rifugio dalle retate fasciste e naziste. Secondo quanto riportato in seguito da Ennio Flaiano, 800 persone tra ebrei e perseguitati politici trovarono rifugio durante l’occupazione nazista. E durante questo periodo di permanenza, tra Vittorio De Sica e MarÃa Mercader nacque l’amore.
Il film uscì nel novembre del 1944 ma venne presto ritirato. È lo stesso regista a raccontare l’episodio: “più tardi accadde qualcosa che mi procurò un diverso dispiacere: il film sparì dalla circolazione. Certo non era ortodosso, il miracolo invocato dai malati non avveniva, subentrava in loro rassegnazione, [ma] questo era per me il vero miracolo; perciò forse lo stesso CCC [Centro Cattolico Cinematografico, n.d.r.] che l’aveva commissionato, scontento, si adoperò per toglierlo di mezzo“. Nel 1951, MarÃa Mercader diede alla luce Christian De Sica.
Ma cosa c’entra Lev Trotsky con l’attore romano? Nato a Bereslavka, oggi Janovka appartenente all’odierna Ucraina, Lev Trotsky fu una figura fondamentale per la riuscita della Rivoluzione Russa e della conseguente presa di potere. Ma quando nel 1924 morì il primo ministro Lenin e Iosif Stalin prese il potere, Trotsky si ritrovò in una posizione minoritaria. Promotore della Rivoluzione Permanente, si ritrovò in netto contrasto con le posizioni di Stalin che invece appoggiava il Socialismo in un solo paese. Nel Novembre del 1927, Lev Trotsky viene espulso dal partito Comunista Sovietico e due anni dopo viene esiliato.
Nel suo peregrinare, Trotsky arriva in Messico. Nel frattempo Stalin, ormai guida indiscussa dell’Unione Sovietica, aveva iniziato a far fuori i suoi avversari politici. Oltre ad attuare le Grandi Purghe, una feroce repressione politica avvenuta nell’URSS, Stalin aveva incaricato uomini fedeli al Partito di eliminare fisicamente gli oppositori. Il 20 agosto 1940, un agente stalinista sfonda il cranio di Lev Trotsky con una piccozza che, non muore immediatamente ma riesce a mettere in fuga il sicario. Trotsky morirà il giorno dopo in ospedale. Il sicario si chiamava Ramón Mercader, fratellastro di MarÃa Mercader, madre di Christian De Sica.
Durante il suo processo, Ramón Mercader disse “Lasciai il mio impermeabile sul tavolo, in modo tale che fossi in grado di rimuovere la piccozza che si trovava nella tasca. Decisi di non mancare la meravigliosa opportunità che si presentava. Il momento in cui Trotsky cominciò a leggere l’articolo mi diede la chance, estrassi la piccozza dall’impermeabile, la strinsi in pugno e, con gli occhi chiusi, sferrai un colpo terrificante alla sua testa“.
L’assassinio di Trotsky (1972)
Racconta Christian De Sica: “Era mio parente […]. Non proprio il tipo che inviti al pranzo di Natale. Era un aristocratico che a un certo punto è andato in Russia ed è diventato comunista. Poi l’hanno mandato in Messico ad ammazzare Trotsky. Ci hanno fatto anche un film“. Il film in questione è L’assassinio di Trotsky (1972), regia di Joseph Losey. Richard Burton interpreta il ruolo del bolscevico ucraino e Alain Delon quello del sicario.
Per restare sempre aggiornato sulle migliori serie tv e miniserie continua a seguirci su LaScimmiaPensa.com!