Addio ad una figura storica della musica hard rock ed heavy metal
Ken Hensley è venuto a mancare all’età di 75 anni. I musicofili e gli appassionati lo ricorderanno sul palco con gli Uriah Heep, durante il periodo più florido e significativo per la storica band: gli anni ’70. Hensey, co-fondatore e tastierista del gruppo, ha ricoperto un ruolo centrale nella loro produzione.
Attivissimo in formazione tra il 1970 e i 1980, Hensley ha composto per gli Uriah Heep moltissime canzoni, tra le quali anche super-classici come Lady in Black (da lui anche cantata) ed Easy Livin’. Oltre a suonare la tastiera era un vero multi-strumentista, essendosi dedicato a chitarre, vibrafoni, organi, clavicembali, e altro ancora.
Pur non essendo stato il leader ufficiale della formazione, Hensley lo era di fatto, soprattutto durante l’era più “classica” della band, da …Very ‘Eavy …Very ‘Umble (1970) a Return to Fantasy (1975). Dopo 13 album con gli Uriah Heep, nel 1980 si è trasferito negli Stati Uniti ed è diventato un membro dei Blackfoot.
I am writing this with a heavy heart to let you know that my brother Ken Hensley passed away peacefully on Wednesday…
In seguito ha lavorato in ambito glam metal, specialmente come sessionman e strumentista, per gruppi come W.A.S.P. e Cinderella. Ha iniziato una carriera da solista ne 1973, parallelamente a quella con gli Uriah Heep, che è poi proseguita fino al 2012, anno di pubblicazione dell’ultimo album con il suo nome.
A dare la notizia della sua morte è il fratello Trevor, su Facebook, che per l’occasione condivide anche una serie di foto del musicista scomparso. Secondo Consequence of Sound l’artista sarebbe morto dopo “breve malattia”. Non si hanno ulteriori dettagli sulla morte, ma si sa che è avvenuta ieri, mercoledì 4 novembre.
Solo sei settimane fa anche un altro storico membro degli Uriah Heep, Lee Kerslake, era passato a miglior vita. Con lui Hensley aveva fatto parte negli anni ’60 di una formazione nota come The Gods, che aveva ospitato anche Greg Lake e Mick Taylor (poi nei Rolling Stones). Tanto per dare l’idea dell’importanza di chi abbiamo perso.