Donald Trump si fa beffe dello scomparso tenore italiano
Donald Trump decide di richiamare la memoria di Luciano Pavarotti, scomparso nel 2007, per distinguersi dai suoi capricci “da diva”. Durante un comizio sotto la neve in Michigan, Trump sfrutta l’esempio di Pavarotti per dire che a differenza sua lui non si lamenta delle condizioni difficili ed è presente al comizio nonostante il tempaccio.
C’è un aneddoto specifico al quale il presidente in carica degli Stati Uniti fa riferimento. Riguarda i suoi giorni da miliardario spensierato e le sue amicizie altolocate. Nel lontano 2000 Trump invitò Pavarotti a cantare ad un suo casinò ad Atlantic City, il Taj Mahal, e lì si conobbero.
Se non che, durante il concerto, il cantante dovette fermarsi a causa di un problema con la voce. “Non mi sento bene, sono raffreddato” avrebbe detto a Trump per giustificarsi, dopo aver incassato un compenso di un milione e mezzo di dollari ma offrendosi di tornare a titolo gratuito l’anno dopo”.
“Donald, Donald, Donald stasera non canto, me ne vado” dice Trump tra le risate al pubblico del Michigan. “Una voce incredibile, e io gli piacevo, era terribile verso altra gente, ma non con me”, racconta ancora il presidente, rimarcando comunque l’amicizia con il tenore ma asserendo: “Non sono una diva come lui”.