Rivelazioni scioccanti della super popstar Justin Bieber
Justin Bieber è uno dei cantanti più amati ma forse anche uno dei più odiati del pianeta. Da una parte i suoi fan, i “Beliebers”, che lo seguono con fedeltà indefessa e lo ritengono semplicemente il miglior artista del mondo. Tra questi, in passato, c’è stata anche una certa Billie Eilish.
Dall’altra parte, più o meno tutti gli altri. In particolare i sostenitori della musica “di qualità”, che ritengono essere Bieber una sorta di simbolo di tutto ciò che non va nella musica “da establishment”. E che quindi inorridiscono quando il cantante canadese si definisce il Kurt Cobain della sua generazione.
Sia come sia il cantante, classe 1994, è famosissimo e come tutte le giovani star deve fare i conti con la pressione di fama e successo. Ne parla apertamente nel mini-documentario Justin Bieber: Next Chapter, che potete guardare qui sotto. Ci si concentra su diversi temi, tra i quali appunto la salute mentale.
“Ci sono state volte in cui ero davvero, davvero tentato di suicidarmi [I was really, really suicidal]” racconta il cantante. “[Pensavo] tipo, cavolo, questo dolore non andrà mai via? Il dolore era consistente, così consistente. Stavo semplicemente soffrendo, capito? Quindi ero tipo, cavolo, preferirei non provare questo”.
“Incoraggerei semplicemente le persone, tipo: ‘Ehi, se ti senti solo, parlane. Dillo chiaramente’. C’è una libertà in questo. [Facendolo] avrei potuto evitarmi un sacco di dolore”. Anche se in maniera molto essenziale, Bieber fa riferimento ad un problema sempre imperante, nello show business come nella vita delle “persone comuni”.
La salute mentale, specie in tempi come questi, è qualcosa alla quale dedicare la massima cura. Non dobbiamo ricordarvi i celebri casi dei suicidi di Chester Bennington e Chris Cornell, o quelli di diverse superstar della musica e del cinema in Giappone o in Corea del Sud. Parlarne è sempre la cosa migliore.