Guai per Pol G, voce principale degli Assalti Frontali
Paolo Bevilacqua, alias Pol G, storica voce degli Assalti Frontali, è stato arrestato con l’accusa di possesso di droga. In particolare si parla di: “Sei chili di stupefacenti, marijuana e hashish, [trovati] nella sua abitazione nel quartiere Pigneto a Roma”. Un brutto affare che gli ha comportato due anni di reclusione con sospensione della pena.
Oltre a questo, una bella multa da ventimila euro. Prima di oggi l’artista, attivo con lo storico complesso hip-hop romano fin dal 1991, era incensurato. I finanzieri lo hanno arrestato a casa sua, trovandolo a quanto pare in stato confusionale. “Non lavoro, non posso fare concerti e allora…“, sarebbe stata la sua giustificazione.
Di certo Bevilacqua si riferisce all’impossibilità attuale per cantanti e performers di esibirsi dal vivo, a causa delle misure restrittive introdotte (a più riprese) per proteggere i luoghi di aggregamento dalla minaccia del COVID-19. Un problema che sta affliggendo tutta la scena musicale italiana.
Gli Assalti Frontali, attivi fin da inizio anni ’90, oltre che con Pol G, anche con il vocalist Militant A, sono uno dei nomi leggendari della scena rap underground romana. Sorti dalla famosa Onda Rossa Posse, collettivo rap romano di fine anni ’80, gli Assalti hanno accolto tra le loro file anche Castro X, poi negli AK47.
Noti per il loro impegno politico e sociale, nonché per le loro forti liriche, i due si avvalgono dal 2006 della collaborazione di Bonnot per la produzione e le basi. Nel corso degli anni hanno pubblicato otto album, sempre promotori di un rap impegnativo e inteso soprattutto come strumento di commento della società.
Ormai una vera istituzione del rap italiano, i tre hanno pubblicato il loro ultimo album, Mille gruppi avanzano, nel 2016. Negli ultimi anni il complesso è rimasto poi pressoché inattivo, salvo alcuni singoli tra i quali Fuoco a Centocelle, del 2019 (qui sopra). Con l’arresto di Pol G si aprono nuovi scenari? O la loro carriera non ne verrà intaccata?