L’animatore Glen Keane parla di una delle sue più belle creazioni: Il Pianeta del Tesoro
Parla Glen Keane, storico animatore in forza alla Disney. E dice quello che un po’ tutti sapevamo già: Il Pianeta del Tesoroè da rivalutare. Subito. Certo, non è l’unico film al quale l’animatore, oggi sessantaseienne, ha lavorato. Nel suo curriculum si contano La Sirenetta, La Bella e la Bestia, Aladdin, Tarzan e molti altri classici.
Ma Il Pianeta del Tesoro (Treasure Planet) adattamento del 2002, in chiave futuristica, del romanzo L’Isola del Tesoro di Robert Louis Stevenson (1883), rimane per lui uno dei ricordi più belli. Ne parla in una lunga intervista a Vulture (qui), ripercorrendo tutta la sua lunga carriera e le grandi soddisfazioni del suo lavoro.
Alla domanda su quale sia stato il personaggio che più si è divertito ad animare, Keane risponde: “[Long John] Silver ne Il Pianeta del Tesoro. Ci ho messo il cuore e l’anima nel creare quel tipo”. Long John Silver, nel romanzo originale come nel film, è una delle figure portanti della storia.
“Non ho mai fatto niente di simile. Era reale e spontaneo. Era come improvvisazione”
“Conoscevo qualcuno, il mio coach a football, questo tizio, Micky Ryan, che aveva la stessa parlantina che Silver usa con Jim Hawkins. La vivevo. E [anche] la connessione della computer-grafica e del disegno a mano mescolati in un solo personaggio” prosegue a raccontare Keane, entusiasta.
“Ho sentito [una cosa come]: ‘Questa è la definizione di tutto ciò che sono come animatore’. Il cuore, la passione, l’umorismo. Tutto su di lui. E poi, vederlo sacrificato [il film e il personaggio] in una battaglia politica tra Roy [Disney] e Michael [Eisner], quando è stato giudicato un fallimento dopo, penso, due settimane”.
“Nessuno è andato a vederlo. Devo dire, è uno dei film animati più belli. C’era questa autenticità [nel personaggio di] Silver che penso fosse davvero rimarchevole. Non ho mai fatto niente di simile. Era reale e spontaneo. Era come improvvisazione, ciò che abbiamo fatto in quel film”.