All’interno della cornice del Lucca Changes, questa nuova versione del Lucca Comics and Game, abbiamo avuto l’opportunità e il privilegio di intervistare Giulio Macaione, l’autore di F***ing Sakura, che oggi arriva in fumetteria con il secondo volume, quello conclusivo.
Avendo a disposizione l’autore della storia (qui trovate la nostra recensione del primo volume e qui quella del secondo), gli abbiamo chiesto di raccontarci come e perché è nato F***ing Sakura:
Il vaccino alla nostalgia dei viaggi
Preparandoci per l’intervista a Giulio Macaione abbiamo notato come molti di coloro che hanno letto F***ing Sakura hanno trovato in quelle pagine una sorta di panacea per questo periodo in cui i viaggi sono preclusi.
Quando Giulio Macaione ci ha detto di esserci stato, come turista, gli abbiamo chiesto se le sue aspettative sono state ripagate. Ecco quello che ci ha detto:
Avevo immagazzinato così tante informazioni su quella che è la cultura giapponese da tutte le opere che ho letto e che ho guardato che, quando sono andato in Giappone, è stato come a casa. Una casa in cui non ero ancora stato.
In generale tutte le aspettative sono state confermate e forse anche superate. A cominciare dai sakura.
Io sono andato la prima volta in piena fioritura dei ciliegi e ero convinto che tutte queste piogge di ciliegi che vediamo nei cartoni animati e nei fumetti fossero un po’ un’esagerazione.
In realtà è così. Quando mi son trovato in un viale, con questi petali che cadevano dall’alto, sembrava quasi che volassero, effettivamente mi sono detto: ah, allora non era un’esagerazione.
Ma devo dire che anche il modo di comportarsi dei giapponesi… la rappresentazione dei manga è molto più realistica di quanto non pensassi.