Sembra che almeno in parte il Kazakistan stia cambiando idea su Borat
Come si dice: se non puoi batterli, unisciti a loro. Questo è quanto sembra aver deciso di fare il Kazakistan con la figura di Borat, che come sa chiunque abbia visto uno o entrambi i film di Sacha Baron Cohen, ci è sempre andato pesante con la repubblica asiatica. Ma sembra proprio che le cose stiano per cambiare.
Borat Sagdiyev ritrae nelle sue descrizioni del paese natale una terra arretrata economicamente e socialmente. Il Kazakistan di Borat si trascina dietro la pesante eredità del dominio sovietico, con una politica oppressiva e brutale, lasciando spazio nel contempo ad incesti, misoginia aperta e dissesto sociale.
Nessuna sorpresa che, in passato come anche di recente, dopo l’uscita del nuovo film, il paese abbia gradito molto poco le descrizioni di Borat. Già nel 2006, del resto, il ministro degli esteri di allora, Rakhat Aliyev, aveva invitato Borat in persona a fare “un giro” nel paese per verificare quanto le sue idee fossero inaccurate.
Ora, si è compiuto un ulteriore passo avanti. Anziché seguitare a protestare contro la cattiva caratterizzazione che Borat dà del paese, il Kazakistan ha deciso, tramite il proprio ufficio del turismo, di sfruttare positivamente la popolarità del personaggio. Come? Apponendo lo slogan “Very Nice!” nei propri spot. Qui sopra un esempio.
L’iniziativa viene spiegata sul New York Times direttamente dal ministro del turismo, Kairat Sadvakassov: “In tempi di COVID, con il turismo fermo, è stato bello vedere il Kazakistan menzionato nei media. Non nel modo più gentile, ma è bello essere là fuori”, spiega.
“La natura del Kazakistan è molto bella. Il suo cibo molto buono. E la sua gente, nonostante le battute di Borat suggeriscano il contrario, è tra la più gentile del mondo” spiega Sadvakassov. Un’inversione di marcia brusca e forse un po’ rischiosa: avrà il suo effetto?