Sabato 24 Ottobre è il momento fatidico. Thom Yorke è il protagonista dell’ultimo Incontro Ravvicinato alla Festa del Cinema di Roma. Mentre l’edizione 2020 volge al termine, il leader dei Radiohead ci conduce fino al cuore del suo immaginario cinematografico.
Poco dopo la fine dell’incontro, iniziano a circolare pessime voci sul nuovo DPCM. Oggi la conferma di quanto più temevamo: cinema e teatri, nonostante l’impegno profuso per garantire agli spettatori massima sicurezza, sono condannati a un nuovo mese di chiusura.
In questi giorni carichi di confusione e angoscia, non possiamo che ringraziare il Direttore Antonio Monda e la Festa del Cinema di Roma per un’edizione che resterà storica, gestita con attenzione e rigore assoluti.
Dopo questa doverosa premessa, passiamo a condividere con voi la magia dell’Incontro Ravvicinato con Thom Yorke. Un viaggio alla scoperta dei film della sua vita, dall’infanzia alla composizione di 2 incredibili colonne sonore, per Suspiria di Luca Guadagnino e Animadi Paul Thomas Anderson.
I film preferiti di Thom Yorke dei Radiohead, raccontati alla Festa del Cinema di Roma 2020
“No, davvero?!” Esclama Thom Yorke in perfetto italiano, dopo che Francesco Zippel ricorda come Sergio Leone portasse la musica di Ennio Morricone sul set, posizionando degli speaker perché gli attori potessero sentirla in sincro con la scena.
Parlando della colonna sonora di Suspiria, Thom Yorke racconta di aver lavorato settimane sulla sola sceneggiatura. Su suggerimento di Jonny Greenwood, ha compreso che “cercare d’inseguire le immagini” avrebbe solo spezzato il percorso creativo.
Poi racconta anche di aver raggiunto Guadagnino sul set, tempestando di domande i sound designer, per scoprire nuove tecniche, che sono ora parte integrante del suo approccio alla Musica. Ovvero, un processo di ricerca continua.
Per quanto riguarda poi “i film della vita”, la selezione di Thom Yorke si apre sulle celebri cinque note della melodia composta da John Williams nel 1977: il tema di Incontri ravvicinati del terzo tipo.
1) Incontri ravvicinati del terzo tipo – Steven Spielberg (1977)
“É il secondo film che abbia visto in vita mia. Il primo era stato 007 – La spia che mi amava. Quand’ero un bambino mi ha fatto letteralmente esplodere la mente. Da quel momenti è nata la mia ossessione per gli alieni. Anche oggi quando sono a casa e mi metto a scarabocchiare, sono sempre figure di alieni.”
“Avevo anche letto quel pessimo libro tratto da Incontri ravvicinati del terzo tipo.” Aggiunge Thom Yorke. “Per questo a 8 anni ero convinto che l’intera colonna sonora fosse composta solo con dei sintetizzatori, presi in prestito da Stevie Wonder, e volevo assolutamente impossessarmi di questi strumenti per comunicare con gli extra-terrestri.”
“Se posso essere onesto, non sono un grande fan di John Williams, ma forse è dovuto alla mia ignoranza. Quando un compositore di colonne sonore ha grande successo viene copiato di continuo. Quanti film di Hollywood utilizzano musica in stile John Williams per dare un po’ di colore a sequenze altrimenti anonime?”
Conclude Thom Yorke, sottolineando l’importanza per un compositore di non restare vittima del proprio stesso successo.
2) Being There (Oltre il giardino) – Hal Ashby (1979)
La seconda clip scelta da Thom Yorke ci proietta in una dimensione decisamente anomala. Il cinema di Hal Ashby, almeno in Italia, oggi non è particolarmente noto. Ma questa straordinaria sequenza, dominata dall’estro di Peter Sellers, ci suggerisce di correre a recuperare Oltre il giardino.
“Questo brano è completamente folle. Reinterpretare Strauss in questa versione jazz è davvero sfacciato, ma funziona alla perfezione.Il personaggio di Peter Sellers poi è geniale, non capisce il mondo, è totalmente perso, eppure sembra comprendere tutto.“
A questo punto sullo schermo appare Travis Bucke, alias Robert De Niro, perso nella notte di New York per Taxi Driver di Martin Scorsese.
“La ragione della scelta di questa clip è che ho rivisto questo film poche settimane fa con mia figlia sedicenne.Non so se è stata la scelta giusta! Ma rivedere questa sequenza è stata una rivelazione. In studio sto cercando di fare esattamente quello che si faceva nel cinema negli anni ’70.”
“La mia musica cambia ogni volta che scopro qualcosa in più su come la musica viene utilizzata nel cinema.Ogni volta imparo qualcosa sullo storytelling, su come ci si può riappropriare del suono attraverso la voce.”
“Il modo in cui Scorsese illustra la semplice storia di quest’uomo con semplici accordi suscita in me emozioni molto profonde. È questo che ora voglio approfondire nel mio percorso musicale, per quanto non sappia spiegare a parole esattamente chesignifica.”
4) 2001: Odissea nello spazio – Stanley Kubrick (1968)
Torna Cosi parlò Zarathustra di Strauss, stavolta nella versione di György Ligeti per 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. L’immaginario cinematografico di Thom Yorke si conferma così popolato dalla Fantascienza, l’assurdo e lo spazio profondo.
“Mi ricordo perfettamente quando ho visto 2001 per la prima volta. Avevo 13 o 14 anni e mi trovavo a casa dei miei nonni. Avevamo un televisorino piccolo, in bianco e nero. Eppure, quando ho visto questa sequenza è stato come se avessi visto Dio.”
“Se qualcuno cerca il punto dove musica e arti visive si incontrano, lo troverà in questa sequenza. Questo riguarda anche la mia esperienza di vita. Ho studiato Arte all’università, non è stato semplice, non credevo neanche di essere capace. Ero anche un musicista. Conciliare queste due parti del mio cervello, quello visivo e quello musicale, non è mai stato facile.Ma quando guardo questo film capisco che è possibile.“
“Suono come una persona completamente folle, mi dispiace tanto! Eppure è quello che provo ogni volta che rivedo 2001. Le mie scelte sono forse prevedibili. Non sono un esperto di cinema. Ma questa per me è arte nella sua espressione più elevata.
Da notare l’eleganza ineffabile dell’artista candidato all’Oscar per il brano Suspirium, che ribadisce più volte di non essere “esperto di cinema”. A giudicare dall’immane quantità di “esperti” presenti invece in un qualunque gruppo Facebook, c’è di che prendere esempio.
5) Like Spinning Plates – Radiohead Official Video – Johnny Hardstaff (2001)
Non a caso, subito dopo aver espresso il suo amore per 2001: Odissea nello spazio, Thom Yorke presenta la prima clip che appartiene alla sua personale storia di artista.
Si scusa più volte col pubblico, alcuni passaggi di questo videoclip potrebbero disturbare la sensibilità di qualcuno. Eppure, l’ardita sperimentazione firmata dal video-artista Johnny Hardstaff racconta quella che per i Radiohead è una svolta epocale.
Parliamo del triennio 1999-2001, gli anni di lavoro non-stop che generano gli album Kid A ed Amnesiac. Anche a distanza di anni Thom Yorke trova questo cortometraggio scioccante, perché rivela la violenza delle strofe che lui stesso aveva scritto, ma ha compreso solo di fronte alle immagini.
6) L’uomo che fuggì dal futuro (THX 1138) – George Lucas (1971)
Passiamo ora al primo lungometraggio di George Lucas, in particolare del sound design, che secondo Thom Yorke in una colonna sonora ha pari importanza della musica.
“Se parliamo di effetti sonori, sono i miei preferiti in tutta la Storia del Cinema. Nello studio dove lavoriamo coi Radiohead abbiamo lo stesso identico sintetizzatore. L’effetto è stravolgere le voci al punto che non sembrano più umane. In questa sequenza il montaggio sonoro è impeccabile, accompagnando le azioni umane attraverso dieci diversi livelli di degenerazione.”
7) Twin Peaks Stagione 3 Ep.8 – David Lynch (2017)
L’episodio 8 è forte il momento più estremo, allegorico e allucinatorio della terza stagione di Twin Peaks. Ma è anche la dichiarazione d’amore di Thom Yorke per sua moglie, l’attrice palermitana Dajana Roncione, seduta tra il pubblico della Festa del Cinema di Roma.
Secondo il leader dei Radiohead noi italiani abbiamo una vera e propria ossessione per David Lynch. Anche la neo signora Yorke, che ha sposato il 21 Settembre scorso a Bagheria, a quanto pare non fa eccezione.
“La danza creata dalle immagini e il montaggio sonoro è così avanti che non posso dire nulla. Qualunque cosa sarebbe troppo superficiale.” Commenta il leader dei Radiohead, definendo David Lynch come l’intelligenza creativa più libera al mondo.
8) Anima – Paul Thomas Anderson (2019)
Il viaggio astrale non può che chiudersi con una clip da Anima, mini-film musicale che segna l’incontro di Paul Thomas Anderson e Thom Yorke. Un autentico regalo per il pubblico, già che Anima è stato distribuito esclusivamente in digitale, nessuno poteva averlo mai visto su grande schermo.
“Se vorrei fare il regista? Se avessi un’altra vita, parallela a questa, certamente sì. Ma fortunatamente sono così ossessionato da quanto sto facendo sul piano musicale non posso permettermi di fermarmi abbastanza a lungo per diventare quella persona. Quello che fa Paul, guidare una crew composta da così tante persone mantenendo la calma, improvvisando, non sarei mai in grado di farlo.“
“Credo di poter dire che abbiamo concluso in bellezza” conclude il Direttore Antonio Monda. Noi speriamo di avervi trasmesso l’incanto di questo incontro, e della quindicesima edizione della Festa del Cinema di Roma.
In attesa, ovviamente, di tornare tutti in sala.
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