Grazie all’autonomia che è concessa alla provincia, infatti, alcune regole appaiono decisamente più soft rispetto a quelle che imperversano nel resto della nazione e che tanto hanno fatto discutere, soprattutto per quanto riguarda la chiusura dei cinema.
Ad esempio, sebbene ci sia un coprifuoco che va dalle 23 alle cinque del mattino, i ristoranti possono rimanere aperti fino alle 22, a differenza di quanto accade nel resto del paese, dove la chiusura è stata fissata alle diciotto.
A restare aperti, tuttavia, saranno solo quei ristoranti che potranno garantire un servizio al tavolo con posti assegnanti e con ogni tavolo che non può superare i quattro commensali non conviventi.
Come nel resto d’Italia, sarà vietato consumare cibi o bevande in piedi, sostando nei pressi delle strutture ricettive e culinarie.
In Alto Adige, inoltre, i bar possono restare aperti fino alle venti e solo il 50% degli studenti delle scuole superiori utilizzeranno la didattica a distanza.
Anche per quanto riguarda il controverso discorso delle chiusure dei cinema, come si diceva, in Alto Adige le sale resteranno aperte: agli spettacoli potranno assistere non più di 200 persone con obbligo di mascherina.
Discorso analogo riguarda i teatri, le sale da concerto e in generale le manifestazioni culturali che si svolgono in luoghi chiusi: posti assegnati, distanziamento e mascherine sono la strada che la provincia ha scelto per non chiudere.
Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano-Alto Adige ha dichiarato:
Secondo quanto riportato dal sito ufficiale dell’Alto Adige, ad oggi si sono registrati circa 6750 cittadini positivi al Covid-19.
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