Calabria, Terra Mia è il titolo dello spot che la regione Calabria ha commissionato al regista Gabriele Muccino (qui la recensione de Gli Anni più Belli, suo ultimo film) per sponsorizzare i viaggi nella regione del Sud Italia e per liberarla da tutti i cliché e gli stereotipi che purtroppo si porta dietro.
Tuttavia quello che si vede nel corto di 6 minuti del regista romano, costato 1,7 milioni d’euro è esattamente l’opposto. Paesani con coppola e bretelle, seduti su tavoli e sedie di legno nel centro del paesino, creano un immagine che sembra essere uscita direttamente dagli anni ’50 o da quale film sulla mafia italo-americana.
In questo corto la trama racconta di, Raoul Bova che porta la sua compagna Rocio Munoz Morales nei posti dove lui è cresciuto per farle vedere la bellezza della Calabria.
Noi abbiamo commissionato un corto per emozionare e incuriosire chi ha voglia di visitare la Calabria. È un video per sprovincializzare e sdoganare il nostro territorio dai soliti cliché – così lo aveva presentato l’l’assessore regionale al turismo Fausto Orsomarso
Tuttavia quello che viene fuori è un accozzaglia di stereotipi che hanno letteralmente fatto imbufalire i calabresi.
Io lo boccio, anche se mi sono piaciute le immagini e il suono. È stata rappresentata una Calabria che non c’è più – dichiara lo scrittore Mimmo Gangemi, originario di Santa Cristina D’aspromonte.
Sono senza parole. Manca la ricerca di una terra che tenta di innovarsi. È una follia allo stato puro – rincara la dose Florindo Rubbettino, presidente dell’omonima casa editrice di Catanzaro
Cosa ne pensate voi di questo Calabria, Terra Mia?
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