Paul McCartney chiuderà con McCartney III la trilogia iniziata nel 1970
Ci sono voluti cinquant’anni, ma Paul McCartney sembra deciso, con il suo nuovo album, a chiudere una trilogia iniziata nel lontano 1970. Il suo primo album da solista dopo lo scioglimento dei Beatles, infatti, si intitolava proprio così: esattamente McCartney. Un disco spoglio, essenziale, radicale rispetto alle super-produzioni dei colleghi.
Poco dopo questo primo disco della serie, uscito il 17 aprile 1970, Paul avrebbe pubblicato l’album Ram (1971) assieme alla moglie Linda e di lì a poco sempre con lei avrebbe fondato The Wings, con i quali sarebbe rimasto attivo per tutto il decennio. Bisogna quindi aspettare il 1980 per il secondo capitolo: McCartney II.
Mentre il primo disco si rifaceva prevalentemente allo stile roots rock, con chitarre acustiche, pianoforte, percussioni e pochi altri elementi raccolti in canzoni dalla qualità quasi lo-fi, McCartney II va in direzione opposta. Fanno il loro prepotente ingresso elettronica, synthpop, elementi di new wave ed influenzekrautrock.
McCartney II rimane a tutt’oggi il disco più sottovalutato della carriera del musicista. Passano poi quarant’anni, così in un soffio. Tra alterne fortune e momenti musicali riusciti e meno riusciti, si arriva fino a oggi. Macca annuncia il terzo disco della trilogia: McCartney III uscirà l’11 dicembre 2020.
A giudicare dal teaser (qui sopra) sembra che lo storico cantante non sia affatto stanco di esplorare sonorità diverse e sempre nuove, pur mantenendo alla base quel caratteristico pop/rock che ha influenzato generazioni intere. Sentiremo influenze indie, trap, bedroom pop? Tutto può essere.
Al momento nessun singolo è stato pubblicato per anticipare l’uscita del disco, ma molto probabilmente sentiremo qualcosa a breve. C’è anche il fatto, poi, che non sta scritto da nessuna parte che quella di McCartney dovrà per forza essere una trilogia. Nessuno vieta che il futuro ci riservi un McCartney IV, V e così via.