Serj Tankian parla delle incomprensioni politiche con il batterista dei SOAD, John Dolmayan
Già da un po’ di mesi sono note le sorprendenti posizioni politiche di John Dolmayan, batterista dei System of a Down, che si è scoperto sostenitore di Donald Trump. Il suo sostegno è arrivato assieme a quello di altri musicisti famosi, come Krist Novoselic e, più di recente, 50 Cent.
Anche se spesso queste posizioni sono espresse con titubanza, in molti casi lasciano basiti migliaia di fan che sembrano spesso convinti di doversi aspettare tutt’altro. Riascoltando le canzoni più classiche dei SOAD, dagli album degli anni ’00, si capisce perché.
La storica formazione nu metal ha sempre spinto per una morale progressista nelle proprie canzoni, lo sanno tutti. Ragion per cui, la reazione sorpresa dei fan alle dichiarazioni di Dolmayan non è per nulla inaspettata. In effetti, in molti ancora non riescono a capacitarsene.
Tra costoro anche lo stesso cantante e frontman storico della band, Serj Tankian, che neanche a dirlo si colloca su posizioni politiche del tutto opposte rispetto a quelle del suo batterista. “[Dolmayan] è armeno, è mio cognato ed è il mio batterista” dice Tankian “Se è frustrante essere politicamente contro di lui? Cazzo, sì“.
“Ma questo è per quanto riguarda le politiche americane. Quando si parla dell’Armenia, siamo sulla stessa pagina” assicura però Tankian “Sappiamo che accadono ingiustizie, ci lavoriamo insieme. La nazione armena è unita, che tu voti repubblicano, democratico, o nessuno dei due”.
Riguardo alle imminenti elezioni, il cantante sostiene, come molti della sua parte (la sinistra) che Bernie Sanders sarebbe stato di certo la scelta migliore. Ma asserisce anche di essere “OK con Biden”. La data si avvicina: il 3 novembre Joe Biden si scontrerà alle urne con Donald Trump.