Come avvenuto anche nella biografia di William S. Boroughs, un ruolo chiave nella storia della beat generation la ebbe l’omicidio di David Kammerer.
Quest’ultimo era stato l’insegnante di Lucien Carr, buon amico di Kerouac: tra i due era nata una relazione che aveva spinto l’insegnante all’ossessione.
Seguiva Lucien Carr più o meno ovunque, sviluppando dei metodi possessivi da stalker. L’ultimo dei quali portò Lucien Carr a ucciderlo con un coltello.
Jack Kerouac aiutò immediatamente l’amico, ma a modo suo. Lo convinse a liberarsi dell’arma del delitto. Ma i due non andarono lontani. Lo stesso Kerouac venne poi arrestato per complicità e favoreggiamento.
L’incontro con Neal Cassidy
Il 1946 fu un anno molto importante per Jack Kerouac. A seguito di una tromboflebite avuta alla fine del 1945 e causata da abuto di anfetamine, lo scrittore cominciò a scrivere La Città e La Metropoli.
Il suo stato mentale e di salute, però, subì uno scossone quando suo padre Leo, a cui era stato diagnosticato un tumore, morì.
Tornò a galla quel senso di morte che già lo aveva preso per mano alla morte del fratello maggiore. A salvarlo da questa caduta nel baratro è l’incontro con Neal Cassidy, che diventerà uno dei protagonisti di Sulla Strada.
Fu proprio per raggiungere l’amico Neal Cassidy, che nel frattempo si era trasferito a Denver, che Jack Kerouac intraprese quel viaggio degli Stati Uniti che poi sarebbe stato presentato nel suo romanzo più famoso.
D’altra parte è noto che la produzione di Kerouac porta in sé una traccia sempre fortemente autobiografica.
Se in Big Sur lo scrittore racconta dei suoi incubi e delle allucinazioni che lo seguivano mentre viveva in una baita vicino al rimbombo dell’oceano, Sulla Strada è il racconto di un’anima libera che attraversa l’America con il sostegno di una forte amicizia.
Il successo e le stroncature
A metà degli anni ’50 la stampa si era finalmente accorta della presenza di questo piccolo gruppo di scrittori e dell’ideologia che accompagnava la Beat Generation.
Per Jack Kerouac fu un periodo d’oro: venne dato alle stampe I sotterranei e nel frattempo aiutò Burroughs a battere a macchina la sua opera più famosa, il Pasto Nudo.
Intanto le prime copie di Sulla Strada cominciarono ad uscire, portando alla ribalta lo stile di Kerouac. Uno stile fatto di una lingua che sembra in continuo movimento, onda su onda.
Il successo del libro fu immediato e insindacabile: il New York Times lo definì un’opera d’arte, ma furono soprattutto i giovani, quella generazione in cui Kerouac si rispecchiava, a diventare il vero target di riferimento.
Poco tempo dopo, però, Jack Kerouac andò a vivere con sua madre in Florida: entrambi ormai facevano largo uso di alcolici.
Questo portò la madre di Jack a dare spesso contro il figlio, accusandolo di essere un fallito e soprattutto paragonandolo a Gerard, il fratello precedentemente deceduto.
Intanto il fascino che la stampa sembrava aver subito da Sulla Strada scemò pian piano: tutti i libri che Kerouac pubblicò in seguito andarono incontro a molte stroncature.
La più famosa tra queste resta quella di Truman Capote che asserì che Jack Kerouac si limitava a battere a macchina, senza sapere nulla dell’atto di scrivere.
L’astro di Kerouac sembrava essersi eclissato e la sua condizione mentale non faceva che peggiorare. A causa della droga assunta nel corso degli anni e dell’alcol con cui l’aveva annaffiata la sua mente divenne un labirinto di frammenti.
Cominciò ad avere delle proprie allucinazioni ed era perseguitato da idee secondo le quali tutti volevano ucciderlo.
Si dibatté nei dubbi di essere al centro di un complotto, di essere vittima di qualche forma di avvelenamento o che gli amici stessero provando a sotterrarlo.
In questa condizione, che lascia presagire un tracollo nervoso che non tarderà ad arrivare, il colpo di grazia arriva quando Neal Cassidy viene trovato morto.
L’amico di una vita, complice di viaggi e spalla su cui fare affidamento, viene rinvenuto senza vita nei pressi di alcuni binari in Messico.
Jack Kerouac cadde allora in un profondo stato depressivo dal quale non si riprese mai più.
La morte
Per cercare di debellare questa sua tristezza Jack Kerouac decise di accettare l’invito del cognato di partire per l’Europa.
Quello che doveva essere un viaggio volto ad una qualche forma di guarigione si trasforma nel primo passo verso la tomba.
In Europa, infatti, Kerouac passò di bar in bar, senza mai perdere l’occasione di ubriacarsi, aggravando ancora una volta le sue condizioni fisiche.
Tornato in Florida, tuttavia, la situazione non migliora. Anzi: in qualche modo sembra che lo scrittore avesse avvertito la fine dei suoi giorni e non volesse far altro che accelerarne l’arrivo.
Sempre più frequentemente finiva al centro di qualche violenta rissa con altri bevitori incalliti.
Poi il 20 Ottobre del 1969 il suo universo venne oscurato da fortissimi dolori all’addome che lo portarono a vomitare sangue.
Il suo fegato era arrivato al punto di non ritorno: la cirrosi epatica richiese una corsa in ospedale e un tentativo disperato di fermare l’emorragia con un intervento chirurgico.
Tuttavia alle cinque e mezzo del mattino del 21 Ottobre, senza essere mai riuscito a riaprire gli occhi, Jack Kerouac si spense definitivamente.
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