Welcome To Blumhouse, la Recensione dei primi quattro horror

Per ora, Welcome To Blumhouse non convince. Tra i primi quattro film, solamente Nocturne riesce a cogliere il segno.

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Welcome To Blumhouse, Evil Eye: Trama e Recensione

È proprio con questo Evil Eye che la sinergia tra Blumhouse e Amazon Prime Studios prende una forma più vicina all’horror. Tuttavia siamo ben lontani da quello che si potrebbe definire come un prodotto di qualità visto che ci troviamo di fronte ad un film decisamente posticcio.

Ci troviamo tra Delhi e New Orleans, tra un botta e risposta costante che vede protagoniste madre e figlia, Usha e Pallavi. La prima vorrebbe che sua figlia trovasse marito, la seconda un po’ meno. Finché a causa di un equivoco incontra Sandeep, apparentemente l’uomo dei sogni.

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Ora l’annuncio, ora la classica richiesta di informazioni più dettagliate da parte del genitore. Ed ecco che la foto di Sandeep fa riemerge alcuni fantasmi del passato che portano Usha a pensare ad una reincarnazione di un suo male, un suo ex ragazzo stalker particolarmente violento e defunto da tempo.

Considerando che ci troviamo ben oltre il secondo millennio, è inutile dire che il sedicente plot twist è la cosa che più non funziona proprio perché eccessivamente scontato. Forse è proprio questo l’episodio peggiore, dal momento che nei primi due film il colpo di scena era abbastanza spiazzante, seppur intuitivo.

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Le tematiche che tocca questo film sono molteplici, dalla violenza di genere fino alle superstizioni, condite ovviamente da venature horror. Peccato però che non riesce mai ad ingranare realmente, facendo tentennare lo spettatore a sfruttare (e abusare) l’opzione dello skip di dieci secondi.

Welcome To Blumhouse, Nocturne: Trama e Recensione

Per fortuna arriva in soccorso questo Nocturne, un horror che guarda al mondo dell’arte e dei giovani studenti di musica. Rivalità, problemi adolescenziali e quant’altro di già visto e rivisto. Con una grande attenzione allo stile e alla narrazione, a immagini moto suggestive e potenti, come il carrello finale.

Juliet e Vivian sono due gemelle, entrambe studentesse di pianoforte al conservatorio. Tuttavia la prima ha sempre vissuto all’ombra della seconda, sin dalla nascita. Due ragazze completamente diverse, a partire dalla personalità. Tutto scorre normalmente finché Juliet non trova un quaderno che sconvolgerà la sua vita, per usare un eufemismo.

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Nocturne è un film che si prende certamente i suoi tempi ma che non annoia mai. Un horror d’atmosfera che riesce ad inquietare senza mai mostrare nulla di eccessivo o cadere nel facile jumpscare. Inoltre, la declinazione horror dei teen movie presta pericolosamente il fianco a facilonerie di ogni forma e genere, anche più o meno riuscite nella storia del cinema dell’orrore. Fortunatamente non è questo il caso.

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Questa opera prima della bravissima Zu Quirke sembra quasi essere figlia della A24, altra casa produttrice indipendente che verte su tutt’altri canoni rispetto quelli più commerciali della Blumhouse. Menzione speciale per la protagonista, Sydney Sweeney, che qui interpreta un ruolo diametralmente opposto rispetto alla Cassie di Euphoria. E lo fa con una somma capacità che lascia ben sperare per il futuro.

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