God of War è una delle saghe videoludiche più amate di tutti i tempi. Vuoi per l’iconicità del suo personaggio protagonista, Kratos, vuoi per il gameplay innovativo e divertentissimo, il brand vanta milioni di fan in tutto il globo.
Tuttavia un elemento assolutamente da non dimenticare per comprendere il successo del titolo è la trama: avvincente, ispirata e a tratti anche commovente.
Vista la futura uscita del secondo capitolo della nuova reincarnazione di Kratos tra gli dei norreni, abbiamo deciso di raccontarvi tutta la storia dei primi giochi. Dalla nascita del mito del Fantasma di Sparta, fino alla distruzione totale dell’Olimpo.
Una doverosa premessa
Abbiamo deciso di prendere in considerazione tutti i titoli della saga di God of War, che raccontano le gesta di Kratos nel contesto della mitologia greca. Si tratta infatti di una storia unica che ha un inizio, uno svolgimento ed una fine che lascia soddisfazione nei giocatori.
Racconteremo dunque la vicenda procedendo per ordine cronologico degli eventi e non in ordine di uscita dei giochi sul mercato.
Abbiamo escluso dal nostro articolo il primo capitolo della saga norrena di God of War, uscito per Playstation 4 nel 2018 e che mostra le vicende di Kratos e di suo figlio Atreus in quanto la storia è solamente all’inizio e non avremmo potuto dunque raccontare una trama completa.
Fatto questa doverosa premessa, iniziamo.
Introduzione: Chi è Kratos?
Prima di iniziare il nostro racconto dobbiamo tuttavia contestualizzare chi il nostro protagonista sia. Kratos è un generale spartano, violento e sanguinario che tuttavia possiede una piccola oasi di tranquillità.
Egli infatti trova serenità quando, tra una battaglia e l’altra, torna a casa per passare del tempo con sua moglie e sua figlia. Un giorno però la sua vita viene totalmente sconvolta.
Kratos infatti si trova sopraffatto dai barbari in una violenta battaglia che lo sta per vedere sconfitto. Poco prima di ricevere il colpo di grazia, lo spartano decide di chiedere aiuto ad Ares, Dio della Guerra. Se la divinità gli concederà la vittoria, avrà in cambio la sua anima.
Ares accetta immediatamente, dona a Kratos una forza sovraumana e delle armi, le lame del caos, che consentono allo spartano di vincere la battaglia ma che fungono da simbolo della sua appartenenza al Dio della Guerra, il God of War che da il nome all’intera saga.
Kratos da questo momento diviene schiavo di Ares che vuole fare di lui il soldato perfetto. Per fare ciò il Dio deve liberare lo spartano della sua unica debolezza: l’amore per la sua famiglia.
A questo scopo, durante una battaglia, il Dio crea un illusione per la quale Kratos vede come nemici sua moglie e sua figlia. Lo spartano, inevitabilmente, li trucida. Appena si accorge del suo terribile gesto, decide di rompere il patto infrangibile col Dio e brucia i corpi della sua famiglia.
Le ceneri della moglie e della figlia gli si attaccano addosso, rendendo tutto il suo corpo bianco, quasi fosse un cadavere. Da questo momento in poi per tutti Kratos sarà Il Fantasma di Sparta e avrà uno e un solo obiettivo: vendicarsi di Ares.
God of War: Ascension, 2013
Kratos è devastato da quanto successo, viene tormentato dalle immagini della sua famiglia morente e i sensi di colpa lo divorano. Tuttavia i guai sono appena all’inizio.
Avendo rotto un patto con un Dio, si trova ora braccato dalle Furie, le custodi dei patti divini. Chiedendo consiglio all’Oracolo di Delfi, Kratos scopre per liberarsi dal Patto che ha stipulato con Ares, deve uccidere le Furie.
Durante il suo cammino alla ricerca delle tre spaventose creature, Il Fantasma di Sparta scopre il piano che Ares aveva fin dall’inizio. Il Dio della Guerra voleva utilizzare Kratos, divenuto un guerriero perfetto, come arma per spodestare Zeus dal trono dell’Olimpo.
Dopo un epopea di sangue e morte, Kratos riesce ad uccidere le Furie e a svincolarsi dal Patto con Ares, rimanendo tuttavia in balia dei sensi di colpa e delle visioni che lo attanagliano ancor maggiormente. Lo Spartano decide dunque di mettersi al servizio degli dei, sperando che un giorno col loro potere possano liberarlo dal suo passato.
God of War: Chains of Olympus, 2008
Kratos è ora a tutti gli effetti un esecutore al servizio dell’Olimpo, per il quale compie ogni sorta di compito. Uno di questi lo vedrà impegnato a salvare Elio, il Dio del Sole, oggetto di un malefico di piano da parte di Persefone, moglie di Ade.
Kratos scende fin negli Inferi dove la Dea gli proporrà una scelta alternativa. Se Il Fantasma di Sparta smetterà di intromettersi, lei gli concederà la pace eterna nei Campi Elisi insieme a sua figlia.
Kratos decide di rifiutare l’offerta per non lasciare l’Umanità in balia di un mondo senza Sole e sventa dunque il piano di Persefone, dicendo per sempre addio a sua figlia. La consapevolezza di aver rinunciato alla sua amata bambina lo devasta ancor di più, tanto da portarlo al suicidio, buttandosi da una montagna.
Tuttavia, a un passo dallo schianto col terreno, la Dea Athena lo salva spiegando che oramai Kratos è troppo importante per l’Olimpo. Lo spartano dovrà dunque continuare a servire gli Dei.
God of War, 2005
La Dea Athena affida a Kratos il compito di salvare la città di Atene dalle grinfie di Ares. In cambio la dea promette allo spartano che se avrà successo gli verranno perdonati tutti i peccati del passato.
Giunto sul posto Il Fantasma di Sparta scopre dall’oracolo della città che l’unico modo per sconfiggere Ares che sta mettendo a ferro e fuoco tutto, è trovare il Vaso di Pandora, che si trova su un tempio, posto sulla schiena di un Titano errante.
Lo Spartano, non si da per vinto e da ancora sfoggio della sua incredibile forza di volontà. Entra nel tempio, sopravvive a trappole mortali e indovinelli divini ed infine trova il Vaso. Poco prima di poterlo aprire, tuttavia, Kratos viene ucciso da Ares e precipita negli Inferi, dai quali riesce ad uscire grazie ad un misterioso aiuto divino.
Tornato tra vivi, trova Ares, si reimpossessa del Vaso, lo apre, e assorbe il potere necessario per uccidere un Dio. Dopo un epica battaglia Il Fantasma di Sparta uccide la divinità ed è pronto a riscuotere il premio.
Tuttavia Athena lo informa che si, i suoi peccati sono perdonati, ma le visioni del suo passato non possono essere cancellate. Ancora una volta lo spartano, devastato, decide di farla finita, gettandosi da una rupe. La Dea tuttavia non può lasciare il trono del Dio della Guerra vacante. Dunque salva Kratos e gli conferisce il titolo che fu di Ares.
God Of War: Ghost of Sparta, 2010
Ora Kratos è un autentico Dio. Tuttavia alle visioni del suo passato, sempre più pressanti, si aggiungono anche quelle della sua fanciullezza, nelle quali vediamo sua madre e suo fratello Deimos.
Per fare chiarezza su quanto vede, lo Spartano si reca al tempio dove risiede dell’oracolo della città di Atlantide, culla di tutta la conoscenza umaba, dove però trova sua madre in fin di vita. La donna chiede a Kratos di salvare Deimos e tenta di sussurrargli il nome di suo padre.
Tuttavia prima di riuscirci, si trasforma in un’orrenda creatura che Il Fantasma di Sparta è costretto a uccidere. Per cercare indizi sul suo passato e quindi su suo fratello, Kratos torna a Sparta dove scopre che Deimos è stato fatto prigioniero da Erinni, figlia di Tanato.
Il Fantasma di Sparta è vittima di flashback nel quale si vedono Ares ed Athena arrivare nella sua città, imbeccati dalla profezia dell’Oracolo che aveva rivelato che uno tra Kratos e Deimos, quello marchiato, avrebbe causato la caduta dell’Olimpo.
Gli dei, sbagliando, rapiscono il fratello di Kratos, sperando che tenendolo prigioniero per sempre, avrebbero evitato l’avversarsi della profezia. Lo Spartano scende dunque negli Inferi, trova suo fratello, ma immediatamente i due vengono attaccati da Tanato in persona che rivela a Kratos la verità sulla profezia: è lui il bambino destinato a distruggere l’Olimpo, non Deimos.
Dopo un epica battaglia lo spartano vince, grazie anche al sacrificio del fratello. Dopodiché, appare di nuovo la Dea Athena che gli offre finalmente la liberazione dalle visioni del suo passato.
Inspiegabilmente però lo spartano rifiuta e torna sul trono Dio della Guerra, mentre Athena sussurra, senza essere sentita, Perdonami Fratello.
God of War Betrayal, 2007
Kratos abbandona ora ogni suo lato umano e dedica la sua esistenza a guidare come Dio della Guerra, il suo esercito spartano verso la conquista di altri territori e invadendo anche città protette da altri divinità. Questo inizia a spazientire gli altri Dei, ma Kratos prosegue per la sua strada.
Era, moglie di Zeus, manda sulla Terra Argo, una bestia divina, con lo scopo per fermare l’avanzata dell’esercito spartano. Kratos, consapevole di non poter uccidere quella bestia, interviene sul campo e confina la creatura per proteggere il suo popolo.
Tuttavia un assassino sconosciuto uccide la bestia e fugge via, inseguito dal Fantasma di Sparta per tutta la Grecia, causando distruzione per tutto il popolo greco. Zeus dunque interviene, mandando sulla Terra Ceryx per cercare di convincere Kratos a fermarsi.
Il rifiuto dello Spartano porta ad un’inevitabile battaglia che termina con l’uccisione dell’emissario del Padre degli Dei: un vero guanto di sfida lanciato a Zeus e a tutto l’Olimpo. La situazione è oramai irreparabilmente compromessa.
God of War 2, 2007
Kratos continua a guidare l’esercito spartano alla conquista delle città della Grecia, ignorando gli avvertimenti di Athena che gli spiega che l’Olimpo si sta stancando di lui.
Giunto nella città di Rodi, ormai prossima a cadere davanti all’esercito di Sparta, un’aquila dai poteri divini, lo priva dei suoi poteri. Nel contempo il Dio della Guerra riceve da Zeus la Spada dell’Olimpo, l’arma più potente al mondo, che lui accenta riluttante.
Lo spartano la impugna, incanala in essa tutti i suoi poteri e si accinge a colpire a morte il Colosso di Rodi, ultimo baluardo della città, che, tuttavia, lo ferisce a morte. Kratos infatti, impugnando la Spada ha incalcato in essa anche la sua immortalità, tornando un semplice uomo.
A questo punto giunge Zeus che minaccia lo spartano. Se non obbedirà a lui ciecamente da ora in poi, morirà. Al rifiuto di Kratos, il Padre degli Dei, stermina l’esercito di Sparta e uccide con la Spada dell’Olimpo il suo condottiero.
Mentre gli emissari dell’Ade trascinano il corpo dello spartano negli Inferi, a Kratos appare il Titano Gaia che gli spiega che se vuole vendicarsi di Zeus deve recarsi sull’Isola delle Parche, le sorelle del destino. Quando lo Spartano accetta, Gaia lo riporta in vita nuovamente.
Dopo essere arrivato all’Isola, avendo affrontato sfide durissime ed essere disceso e risalito di nuovo dagli Inferi grazie alle ali strappate direttamente dalle spalle di Icaro, Kratos scopre che Zeus ha raso al suolo la sua amata Sparta e si trova al cospetto delle Parche ricolmo d’odio.
Dopo averle sconfitte Il Fantasma di Sparta entra in possesso del Filo della sua Vita. Utilizzando questo immane potere, torna indietro nel tempo fino al momento appena precedente a quello nel quale Zeus lo aveva ucciso con la Spada dell’Olimpo.
Gli sottrae dunque la preziosa arma e inizia uno scontro epico al termine del quale Kratos colpisce a morte la Dea Athena che si frappone tra lui e Zeus un attimo prima che il Padre degli Dea possa ricevere il colpo di grazia.
Grazie a questo sacrificio di sua figlia, il Re dell’Olimpo può fuggire verso casa, lasciando Athena morente tra le braccia di Kratos la quale confessa allo Spartano l’identità di suo padre: egli è figlio Zeus.
Col potere delle Parche Kratos torna al momento della grande guerra tra olimpici e Titani, porta le gigantesche creature nel suo presente e insieme iniziano la scalata del Monte Olimpo.
God of War 3, 2010
Tutto è pronto per lo scontro finale. Da una parte gli Dei sulla vetta del Monte Olimpo e dall’altra Kratos alla guida dei Titani che lo stanno scalando. La prima divinità a perire sotto i colpi del Fantasma di Sparta è Poseidone. Dopo la morte del Dio del Mare, i Titani giungono dunque in cima all’Olimpo.
Qui Zeus da prova del suo enorme potere e incanalando la forza del fulmine, scaraventa giù Gaia e Kratos. I due ora sono in bilico, lo spartano chiede aiuto al Titano che gli rivela il suo piano. Il nostro Dio della Guerra per lei era solo una pedina per tornare indietro nel tempo. Ora è dunque totalmente inutile, tanto che Gaia lo lascia precipitare nell’Abisso.
In suo soccorso giunge ancora una volta la Dea Athena, questa volta in forma spirituale, che dopo avergli donato nuova forza gli rivela che l’unico modo per sconfiggere Zeus è trovare la Fiamma dell’Olimpo.
Kratos forte di queste nuovi consigli, uccide il Dio Ade, torna indietro dagli Inferi e scala di nuovo il Monte Olimpo fin sulla cima, eliminando nel tragitto Elio ed Ermes. Giunto sulla cinema del Monte, trovando la Fiamma e scopre che al suo interno si trova il Vaso di Pandora, che lui stesso aveva aperto molto tempo addietro.
Il fantasma di Athena spiega a Kratos che all’interno del prezioso artefatto è ancora contenuto il potere di uccidere un Dio. Tuttavia per aprirlo deve dissolvere la Fiamma, trovando la chiave.
Il Fantasma di Sparta si reca allora dal Dio Efesto, creatore del Vaso, che gli rivela come la Chiave sia Pandora in persona, la figlia stessa dell’Olimpico. Dopo molte sfide, Kratos trova la ragazza alla quale lo Spartano si lega in maniera del tutto imprevista, lasciando intravedere di nuovo il suo lato umano, sopito da moltissimo tempo ormai.
Dopo aver eliminato anche Era ed Ercole, Kratos riesce a tornare nella sala della Fiamma dell’Olimpo insieme a Pandora. Qui interviene un furibondo Zeus col quale il nostro protagonista inizia l’ennesima epica battaglia.
Pandora capisce che l’unico modo che ha Kratos di vincere è quello di avere accesso al Vaso e dunque lei deve sacrificarsi. Lo Spartano, oramai affezionato a lei, tenta anche di fermarla. Infine capisce che quello è l’unico modo per avere la meglio sul Padre degli Dei e la lascia andare.
Kratos può ora aprire il Vaso che risulta però totalmente vuoto. Inizia dunque la battaglia finale contro Zeus che deride il Dio della Guerra.
Durante lo scontro si frappone tra i due contendenti anche il Titano Gaia che perisce sotto i colpi dello Spartano armato della Spada dell’Olimpo. Con la stessa arma, Kratos ferisce mortalmente anche il Padre degli Dei che tuttavia lo attacca nella sua forma spirituale.
Quando sta per essere ucciso definitivamente, Kratos entra in una sorta di limbo interiore all’interno della sua anima dove riappare dopo molto tempo rivede prima il massacro della sua famiglia, poi il sacrifico di Athena e infine quello di Pandora.
La giovane lo guida verso una mistica forza interiore sconosciuta che Kratos usa per liberarsi da Zeus e sconfiggerlo una volta per tutte.
Ora può guardarsi attorno dove però vede solo distruzione e morte. Avendo infatti ucciso tutti gli Dei, non c’è più nulla in grado di contenere le forze della natura. I mari hanno invaso le terra, il Sole è oscurato, le terre sono preda di miasmi e malattia.
Gli appare dunque, per un’ultima volta Athena che, dopo essersi congratulata per il successo della sua impresa, chiede a Kratos di riconsegnarli il potere del Vaso che Kratos ha usato per uccidere Ares prima e Zeus poi.
Solo dopo il tentennamento del Fantasma di Sparta, la Dea gli spiega che quella mistica forza interiore altro non era che la Speranza, custodita nel fondo del Vaso.
Compiuta la sua vendetta, Kratos non ha più motivi per lottare e si sente in colpa per aver condannato l’Umanità scatenando al Natura.
Decide dunque di togliersi la vita con la Spada dell’Olimpo, permettendo alla Speranza di uscire dal suo corpo. Così facendo, concede un’ultima possibilità all’Umanità che lui stesso ha condannato uccidendo tutti gli Dei.
Che ne pensate del nostro racconto dell’Epopea di God of War?