I Simpson elencano 50 ragioni per NON votare Donald Trump [VIDEO]

I Simpson sono più che pronti alle prossime elezioni americane

Simpson
Credits: Wiipedia/ Shealah Craighead - White House
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In vista delle elezioni i Simpson non si escludono dal dibattito e mettono a segno un potente colpo di satira

Come ormai saprete le elezioni negli Stati Uniti sono sempre più vicine e i Simpson non si esimono dal commentare a modo loro quello che sta accadendo e quello che potrà accadere. Il bersaglio della satira sempre pungente (anche se non quanto una volta) della serie è stavolta Donald Trump.

Il tutto avverrà nel prossimo episodio di Treehouse of Horror (La Paura Fa Novanta in Italia), l’annuale speciale di Halloween in occasione del quale i Simpson si ritrovano protagonisti di storie dell’orrore, macabre e spesso sanguinolente. Una tradizione che prosegue fin dall’inizio della serie.

Questa volta però, ci sarà poco orrore e molta realtà. Come si può vedere nella clip di preview dell’episodio, resa disponibile da Variety (qui sotto), almeno una delle sotto-trame avrà a che fare con le imminenti elezioni. Vediamo infatti Homer al seggio elettorale, indeciso tanto per cambiare su chi votare.

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I Simpson – La Paura Fa Novanta XXXI, 2020

Interviene prontamente la figlia Lisa, con tanto di mascherina. Sappiamo bene per quale parte politica parteggia, ma sappiamo anche che spesso la sua è per Homer la voce della ragione e della coscienza. Incitato da lei, Homer elenca mentalmente (ma noi le vediamo) le cinquanta diverse ragioni per non votare per Donald Trump.

La lista è lunga: da “Si è ritirato dalla World Health Organization” a “Ha passato informazioni classificate all’ambasciatore russo”, fino a un semplice “Ha distrutto la democrazia”. Per chi volesse la lista completa, in inglese, è disponibile qui. Oltre naturalmente che nella clip qui sopra.

Ognuno tragga le proprie conclusioni. Già in passato i Simpson avevano sfruttato The Treehouse of Horror per fare satira su delle elezioni vicine: memorabile per esempio l’episodio su Clinton/Dole ’96. Ma una presa di posizione così forte e così chiara non era mai stata avvenuta.

Fonte: Consequence of Sound

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