Sono passati ben 20 anni dall’uscita dello storico secondo capitolo e nel 2020 possiamo gustarci, finalmente, un primo assaggio di Baldur’s Gate 3. Baldur’s Gate 2 fu considerato negli anni il miglior gdr virtuale mai visto. La sua forza si basava su personaggi memorabili, immensità di quest, una trama avvincente e una libertà di azione incredibile. Gli appassionati di Dungeons and Dragons poterono finalmente rivivere le esperienze fatte di carta e penna tramite un videogioco.
L’avvento del 3d portò altri ottimi titoli, come Neverwinter Nights e il seguito, ma l’abbandono della visuale isometrica fece perdere man mano la possibilità di regalare un titolo enorme e sfaccettato come i predecessori. Il mercato oltretutto cambiò notevolmente e i gdr vecchio stampo faticavano a vendere.
Larian Studios ha raccolto le richieste di migliaia di giocatori e preso questo incredibile fardello. Dopo il grande successo di Divinity: Original Sin e il rispettivo seguito, i Larian si sono ritagliati una grossa fetta di fan e hanno dimostrato di saper lavorare bene e innovare il vecchio sistema gdr.
Perché prendere l’Early Access di Baldur’s Gate 3?
Parliamoci chiaro. Il richiamo di un titolo simile, sia per gli appassionati della serie che per i giocatori di Dungeons and Dragons di tutto il mondo, è sicuramente incredibile. La quinta edizione del celebre gioco cartaceo oltretutto sta macinando successi su successi, quindi perché non rafforzare il tutto con una versione ad hoc del regolamento in salsa videogame? (Proprio come ai vecchi tempi).
Steam sta dimostrando quanto i fan attendessero questo titolo registrando un numero incredibile di download. L’early access dà quindi la possibilità di tornare nelle terre del Faerûn e provare con mano quali novità e cambiamenti hanno apportato al gioco. Chi non riesce quindi ad attendere uno o più anni per l’uscita definitiva del gioco può intanto pregustarsi un ottimo antipasto di quel che lo attenderà, dell’aspetto grafico e del gameplay nudo e crudo.
Purtroppo a oggi le limitazioni di questo Early Access di Baldur’s Gate 3 sono decisamente tante. Oltre ad avere un limite di livello impostato sul quarto, metà classi e razze giocabili e una serie di fastidiosi bug e glitch, il prezzo del pacchetto è decisamente salato. 60 euro per un’uscita anticipata, senza la lingua italiana al momento, non sono da prendere alla leggera quindi.
Un fan della serie e del corrispettivo gioco di ruolo cartaceo potrebbe quindi frugarsi, fare un sacrificio in previsione di avere poi il gioco completo a un prezzo forse minore e qualche aggiunta extra. Un semplice giocatore curioso invece potrebbe evitare l’acquisto fino all’uscita ufficiale (che al momento non ha ancora una data).
Il provato.
I Larian sono capaci e sicuramente il miglior studio su cui puntare con una IP del genere. Al momento però il gioco ha come due facce ben contraddistinte, considerando ovviamente che stiamo giocando a una versione che potrebbe benissimo essere stravolta. Se da un lato l’aspetto grafico generale è essenzialmente da urlo, dall’altro lato si possono evidenziare alcune problematiche di fondo. Le facce e i modelli poligonali dei personaggi sono una vera e propria opera d’arte ma l’armonia viene decisamente rovinata dalla legnosità di alcuni movimenti, soprattutto nelle sezioni in combattimento.
Ovviamente nessuna tragedia, se il gioco rispetterà le promesse, quindi quello di essere un titolo estremamente profondo e personalizzabile, queste sono semplici sciocchezze, ma è necessario evidenziarne le caratteristiche. Il gameplay di questo Baldur’s Gate 3 sembra già molto solido e sembra offrire ottimi spunti tattici sia con le interazioni tra abilità dei personaggi che con l’ambiente. La difficoltà sembra buona e mai frustrante e la trama sembra offrire buoni spunti per le vicende future. Sembra sfruttata molto bene anche la componente ruolistica, sia lato interazioni nei dialoghi che nello sfruttare la “fortuna” dei dadi. Il titolo quindi ci sta convincendo.
C’è da dire che i fan sfegatati dei vecchi Baldur’s Gate potrebbero trovare il nuovo gameplay molto lontano dai propri gusti. Il combattimento a turni puro infatti offre un notevole approccio tattico, oltre che molto più accurato rispetto alla controparte cartacea, ma abbassa notevolmente i ritmi di gioco. Una scelta, a nostro parere, abbastanza sensata, soprattutto per garantire più profondità a un gameplay che promette di avere infinite sfaccettature. Toccherà quindi attendere la versione finale per togliersi ogni dubbio, sia per quanto riguarda le piccole migliorie tecniche necessarie che a livello di contenuti e trama.