Room, Brie Larson si isolò per un mese nel suo appartamento

Room Brie Larson
Brie Larson nel ruolo che le ha fatto vincere un premio Oscar
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Room è il film del 2015, tratto dall’agghiacciante storia vera di Elizabeth Fritzl, una donna austriaca che ha passato 24 anni chiusa in un bunker costruito dal padre, dove ha subito abusi continui.

La storia di Room è quella di una donna – Brie Larson – costretta a crescere un figlio (interpretato da Jacob Trembley) nelle mura di un bunker segreto e nascosto, dove vengono tenuti prigionieri da Old Nick.

Per cercare di dare una vita quanto più normale possibile al figlio, la donna gli racconta fiabe e gli descrive con magia ogni dettaglio di ciò che li circonda e di ciò che c’è oltre le mura della loro prigione.

Ma quando il bambino compie cinque anni, la madre decide di dirgli che tutto quello che ha raccontato – gli alberi, il cielo, i fiori – non sono cose magiche, ma cose che esistono veramente.

E l’unico mezzo per conoscere davvero queste cose è quello di trovare un modo per scappare dalla cantina e tornare alla vita.

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Per questo ruolo straziante in Room Brie Larson ha vinto il Premio Oscar come Miglior Attrice Protagonista.

Un premio che è ancora più meritato se si pensa con quanta tenacia l’attrice si sia preparata al ruolo della protagonista.

Brie Larson, infatti, per entrare più in sintonia con il suo personaggio decise di chiudersi in casa per un mese intero, senza TV o Internet.

Si isolò totalmente all’interno del suo appartamento, senza nemmeno toccare il telefono. Si costrinse, inoltre, a una dieta ferrea per perdere peso e provare sulla sua pelle il disagio del suo personaggio.

Secondo quanto ha raccontato la stessa Brie Larson, l’ultima settimana della sua prigionia auto-indotta fu la più difficile.

Venne travolta dalla depressione e passò gran parte del suo tempo a piangere, finché il mese non si concluse e lei poté tornare alla vita di tutti i giorni con una nuova consapevolezza del personaggio che avrebbe interpretato in Room.

Quello stesso personaggio che poi ebbe il merito di lanciare la sua carriera nell’Olimpo di Hollywood.

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