I Linkin Park pubblicheranno il rarissimo inedito Pictureboard

Pictureboard è il santo Graal per tutti i fan dei Linkin Park. Finalmente tra non molto sarà possibile ascoltarla, dopo vent'anni di attesa. Ecco dove

Linkin Park
Chester Bennington e Mike Shinoda nel video di "Crawling" dei Linkin Park. Credits: Linkin Park / YouTube
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Buonissime notizie per i fan dei Linkin Park

Sono vent’anni circa che i fan conoscono l’esistenza di Pictureboard, una canzone dei Linkin Park risalente all’epoca di Hybrid Theory, il loro primo storico album, pubblicato nel 2000. Il pezzo, mai ufficialmente pubblicato, è sempre stato considerato una rarità imperdibile da ogni appassionato del gruppo.

Ebbene, in occasione del ventesimo anniversario della pubblicazione dell’album di debutto del gruppo, che ricorrerà il 24 ottobre 2020, la band pubblicherà una edizione deluxe del disco, la quale conterrà una marea di materiale inedito. In mezzo a tutto questo, naturalmente, anche la famosa Pictureboard.

Mike Shinoda, MC e de facto leader del gruppo dopo la morte di Chester Bennington, si è sempre detto affascinato dalla fissazione dei fan nei confronti della canzone. Che tra l’altro nessuno può mai aver sentito, essendo inedita, ma che molti hanno creduto di riconoscere in un intermezzo suonato una volta dal vivo.

Linkin Park – In the End, 2000

“Ci sono così tante canzoni [dei Linkin Park], perché così tanta attenzione proprio per questa?” ha detto Shinoda, procedendo a spiegare che l’intermezzo in questione, dai fan identificato come Pictureboard, non è il realtà la canzone con questo titolo ma una semplice performance occasionale basata su un drum beat di Barry White.

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La vera e propria Pictureboard rimane quindi una sorpresa per tutti i fan sfegatati della band e la voglia di ascoltarla crescerà ancora di più leggendo le parole del chitarrista Brad Delson, il quale sostiene che proprio questa fu la canzone sulla quale sentì per la prima volta la voce di Chester Bennington.

“Non stavo piangendo di gioia, ma quasi” racconta Delson “Ero tipo: ‘Non so neanche che cosa sia questa cosa’. Lui [Bennington] è così piccolo e vulnerabile nei versi e puoi sentire tutti i timbri e le armoniche. A me, ha semplicemente fatto volare via il cappello. E poi eravamo tutti: ‘Dobbiamo conoscere questo tipo’“.

Fonte: New Musical Express

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