Poche canzoni hanno segnato l’indie pop anni ’10 come Little Talks degli Of Monsters and Men, complice il celebre video
Potete amare, odiare o non conoscere gli Of Monsters and Men, ma tutti conoscono Little Talks e tutti hanno visto almeno una volta il fantastico video della canzone. Il pezzo, uno dei più noti successi indie pop anni ’10, rimane tuttora la canzone di maggior successo per il gruppo islandese.
Il singolo Little Talks esce il 20 dicembre 2011 e viene tratto dal primo album della band, My Head Is An Animal, pubblicato il 20 settembre dello stesso anno. La canzone ci mette un po’ ad ottenere il meritato successo, ma una volta che la nota melodia di fiati fa il giro del mondo, il boom è immediato.
Il singolo scala letteralmente le classifiche, raggiungendo il numero uno in Islanda (comprensibilmente), in Irlanda e in Messico, oltre che in due diverse classifiche americane Billboard. Inoltre spunta un numero 2 in Repubblica Ceca e, sì, un numero 3 in Italia.
Il successo della canzone nel nostro paese è deciso in parte anche da una serie di pubblicità per un noto servizio di telefonia mobile aventi come protagonista un orso dall’accento milanese la cui voce è quella di Diego Abatantuono. In diversi di questi spot Little Talks si può sentire come commento musicale.
Il video
Ma il vero fattore decisivo per il successo della canzone, inutile negarlo, è il magnifico video, presto distribuito a tutte le emittenti videomusicali e caricato sul canale YouTube della band il 2 febbraio 2012 (c’è ancora la data). Se avete subito voglia di un tuffo nel passato, lo potete riguardare qui sopra.
Little Talks è il primo singolo in assoluto pubblicato dalla band, la quale ne intuisce la forza e decide da subito di spingerlo con un video fantasioso e memorabile. Non è la prima volta che una canzone tanto riuscita viene accoppiata ad un videoclip promozionale altrettanto d’impatto. Ma Little Talks resta comunque un caso unico.
Nel video vediamo cinque “avventurieri”, una rappresentazione cartoonistica dei componenti maschili della band, che solcando il cielo su un veliero volante di ispirazione steampunk vedono cadere una specie di meteora. Ne esce una splendida donna “magica”, rilucente di colori: è la cantante, Nanna BryndÃs Hilmarsdóttir.
La creatura fatata si unisce al viaggio degli avventurieri, accompagnandoli nelle loro peripezie attraverso paesaggi impervi e innumerevoli pericoli, tra scenografie che richiamano i mondi fantasy e i migliori film d’avventura. L’animazione ricorda a più riprese quella del video Neighborhood #2 (Laika) degli Arcade Fire.
Il significato
Dopo aver partecipato a tante epiche battaglie, essere stati sconfitti ed essersi ripresi ogni volta più forti, i sei riconducono la donna magica che li ha aiutati dalla sua gente. Ossia, da una specie di creatura mastodontica con corna e più occhi che sembra uscita (in senso positivo) da un racconto di Lovecraft.
Il video comprende una serie di temi diversi: da quello del viaggio alla ricerca di non si sa che cosa, a quello del ritorno a un luogo di appartenenza, fino appunto all’individuazione di uno scopo. Nel corso del viaggio si affronta molte volte la rovina, si cede, ci si fa male, ma ci si rialza ogni volta.
La struttura stessa della canzone sembra suggerire quest’idea, alternando momenti di “ripresa” (i ritornelli accompagnati dai fiati) a momenti di dubbio e indecisione. Ma alla fine “Though the truth may vary this ship will carry ours bodies safe to shore”. La salvezza verrà raggiunta.
I toni cupi del video (costruito principalmente su scale di grigi, salvo la figura della ragazza magica e il suo corrispondente “mostruoso”) riflettono il tema della canzone: il protagonista piange la perdita dell’amante, evidentemente passato a miglior vita. Si aggira in una casa vuota e rimpiange le loro “piccole chiacchierate”.
L’impatto e l’unicitÃ
Oltre a raggiungere la cima di numerose classifiche, grazie alla spinta del video Little Talks vende tantissimo, vincendo cinque dischi di platino in Australia e negli Stati Uniti, tre in Canada, due in Italia e Nuova Zelanda. Le copie vendute si contano letteralmente a milioni.
Il successo di Little Talks si trascina dietro gli altri singoli tratti da My Head Is An Animal: Mountain Paws e Dirty Sound raggiungono a loro volta il disco di platino. Non così va però per il quarto singolo, King and Lionheart, che raggiunge posizioni di classifica alte “solo” negli Stati Uniti.
Gli Of Monsters and Men pubblicano altri due album, Beneath the Skin (2015) e Fever Dream (2019), affidandosi ai WeWereMonkeys di nuovo per il video di Wars, nel 2019. Ma il momento magico del 2012 per loro rimane unico. Il video giusto e la canzone giusta e un’intera generazione conquistata per sempre.