Esce il 29 settembre, edito da BUR, il libro This Isn’t Happening, un racconto della storia dell’albumKid A dei Radiohead, uno dei lavori musicali più significativi di questo secolo, che si trasforma anche nella storia della band stessa. L’autore ripercorre la propria esperienza con il disco, ragionando sulla sua enorme importanza nella storia della musica.
Scheda Tecnica
Data di Uscita: 29 settembre
Pagine: 240
Prezzo: 12.35 euro
Casa Editrice: Rizzoli
Collana: BUR Varia
L’autore, Steven Hyden
Steven Hyden è un giornalista e critico musicale che collabora con diverse testate americane tra cui il New York Times Magazine, il Washington Post, Rolling Stone e Billboard. È il giornalista culturale del sito di intrattenimento e cultura pop UPROXX. Vive in Minnesota con la moglie e i due figli.
Il contenuto
Steven Hyden si cimenta in una impresa difficile: esplorare la complessa eredità di quello che ancora oggi è uno dei dischi musicali più indecifrabili e complessi mai pubblicati. Lo fa a partire dalle proprie esperienze personali, ma anche come conoscitore della storia della musica, facendo raffronti, analisi e approfondimenti.
Nel frattempo non perde occasione per svelare tantissimi succulenti aneddoti sui Radiohead, sulla loro storia e su come il loro peggiore periodo di crisi abbia portato infine a un risultato tanto notevole. Non parla solo di Kid A, ma anche del prima, del durante e del dopo. Nel libro ci sono i Radiohead a tutto tondo.
Ecco perché This Isn’t Happening funziona non solo come estesa recensione di un album, ma anche come biografia della band e un po’ come una storia della musica (rock) in miniatura. Da Kid A si parte per parlare della rock band come entità generica e come realtà particolare nel caso dei Radiohead. E il discorso è completo.
Recensione del libro
La miglior cosa che forse si può subito dire su This Isn’t Happening di Steven Hyden è che fa venire immediatamente voglia di riascoltare i Radiohead. Non importa se non li si ascolta da giorni, mesi o addirittura anni. La passione smodata ma anche consapevole del critico fa riscoprire meraviglie su un gruppo che si credeva di conoscere già.
Nella sua analisi l’autore non esita a ricorrere a esempi tratti da tutta la storia della musica e del rock, andando dai Beatles e arrivando fino ai Twenty One Pilots, per cercare di rispondere a una domanda come la seguente: quanto può una rock band essere davvero importante per la cultura del mondo?
Nel libro Hyden identifica correttamente Kid A come crocevia musicale, culturale e psicologico delle diverse tensioni di un’epoca; un crocevia la cui natura tuttavia ci risulta chiara solo oggi. Si parla di Internet e di quello che è diventato; della paranoia per la tecnologia; di un mondo sull’orlo del collasso politico.
Kid A viene collegato al 9/11, alle elezioni americane Bush/Gore, alla Guerra in Iraq e in generale ai cambiamenti di un mondo sempre più complicato che i Radiohead interpretano con estrema difficoltà attraverso la loro musica. Un’interpretazione, a sua volta, intricata e criptica, che da molti all’epoca non viene capita.
E la conclusione è quella di qualunque musicofilo degno di definirsi tale: riascoltando il disco oggi sembra che, pur essendo uscito nel 2000, parli in realtà del 2020. Solo che, questo cerca di dire Hyden in più di duecento pagine di riflessioni, ci abbiamo messo appunto venti anni per rendercene conto.
Ecco la grande eredità dei Radiohead. Ecco quanto può essere importante il lavoro di una rock band, forse l’ultima grande rock band. Hyden lo dimostra con competenza, lucidità d’analisi e partecipazione emotiva, in un saggio che qualunque fan dei Radiohead non potrà non amare. Se volete acquistare il libro, potrete trovarlo direttamente a questo link!