Harry Potter, ecco perché Draco Malfoy avrebbe meritato un finale migliore
Draco Malfoy è uno dei personaggi più noti dell'universo di Harry Potter: un villain che è più che altro un bullo e che è stato abbandonato, senza un finale degno
Nonostante una carriera che ha proseguito il suo corso, Tom Felton verrà sempre ricordato soprattutto per aver prestato il volto al villain della saga di Harry Potter, Draco Malfoy.
L’attore, che di recente è apparso irriconoscibile nella foto di Babysitter Guide to Monster Hunting, è stato talmente bravo a descrivere Draco che probabilmente Tom Felton non si libererà mai dell’ombra del serpeverde.
E probabilmente è proprio merito dell’interpretazione sentita di Tom Felton se molti appassionati della saga di Harry Potter ancora oggi pensano che Draco Malfoy avrebbe meritato un finale migliore.
Il finale di Harry Potter
Dal momento che sono passati anni dalla conclusione della saga firmata da J.K. Rowling non riteniamo necessario aggiungere lo spoiler alert nel raccontare il finale della serie.
Harry Potter e i doni della mortesi conclude con un discusso “19 anni dopo”. Nella scena Harry Potter i suoi amici sono al binario nove e tre quarti per salutare i rispettivi figli, in viaggio verso Hogwarts.
A un certo punto della scena Harry Potter alza lo sguardo e vede Draco Malfoy, anche lui con la sua famiglia e suo figlio, che poi avrà un ruolo in Harry Potter e la maledizione dell’erede.
La saga di Harry Potter, dunque, sul finale aggiunge uno sguardo di riconoscimento tra un Daniel Radcliffe e un Tom Felton invecchiati in modo quasi imbarazzante.
Draco è sopravvissuto alla battaglia di Hogwarts e, in generale, a tutta l’ascesa di Lord Voldemort. Ha trovato qualcuno da amare e un figlio da crescere. Ma per molti questo lieto fine zuccheroso non è abbastanza.
Le attenuanti di Draco Malfoy
Draco Malfoy, nella saga di Harry Potter, non ha mai rappresentato davvero il villain contro cui combattere. Sebbene sia mostrato come un ragazzino viziato, arrogante e vendicativo, non è altro che questo: un ragazzino.
Questo naturalmente fa sì che la maggior parte delle azioni che compie non vengano percepite come vere e proprie crudeltà, quanto piuttosto come possibilità per i tre protagonisti di mostrare il proprio valore.
Ma in realtà, a guardare con attenzione il personaggio portato sullo schermo da Tom Felton, ci sono tantissime attenuanti per il suo comportamento.
È cresciuto in un ambiente tossico
Sin dall’infanzia Draco Malfoy è stato sottoposto ad un ambiente non proprio sano per la crescita e la formazione di una persona.
Da una parte c’erano i Mangiamorte di cui suo padre Lucius faceva parte, e dall’altra c’era proprio suo padre: un uomo vanesio e debole, vigliacco, con la convinzione che il sangue è l’unica cosa che conta.
Draco è cresciuto non sentendosi amato dal proprio padre, che sembrava interessato a lui solo nella misura in cui avrebbe potuto portare lustro alla sua famiglia.
E durante i suoi anni ad Hogwarts la situazione precipita ancora di più: da una parte con il confronto con Harry Potter, di cui è chiaramente geloso, dall’altra con l’ascesa di Voldemort.
Questo evento ha portato di nuovo sconvolgimenti nella vita di Draco, che viene punito per le colpe di suo padre e che quindi deve portare sulle spalle la responsabilità di salvare la sua famiglia.
Inoltre Voldemort non sono lo obbliga ad assistere ad atti di tortura, ma gli chiede addirittura di uccidere Albus Silente per dimostrare la propria lealtà alla causa.
Non ha dei veri amici
Un’altra caratteristica molto legata al personaggio di Draco Malfoy è quella di non avere al suo fianco dei veri amici su cui poter contare.
Per tutta la saga noi vediamo Tom Felton circondato dai personaggi di Goyle e Tiger che sembrano essere più dei sottoposti che dei veri e propri amici.
Cresciuto con la convinzione di essere superiore a tutti e, soprattutto, di dover dimostrare di esserlo, Draco Malfoy è essenzialmente un personaggio solo, che non è potuto crescere perché non ha mai avuto un contraddittorio.
Non sa richiamare l’expecto Patronum
Come ha dichiarato la stessa J.K. Rowling, Draco Malfoy non è in grado di richiamare l’expecto patronum, perché non in grado di eseguire l’incantesimo che Harry ha invece imparato da Remus Lupin.
I fan, però, hanno a lungo speculato sul motivo dell’incapacità di Draco, che in realtà è un mago molto promettente, di richiamare questo specifico incantesimo.
Secondo una lettura da parte di una grande fetta del pubblico della saga del maghetto inglese, il vero motivo per cui Draco non può chiamare il suo patronum è perché non ha ricordi felici a cui attingere.
E questo è chiaramente un nuovo rimando all’ambiente tossico e malvagio in cui è cresciuto, facendolo apparire quasi un personaggio che non ha avuto scelta.
Ma Draco Malfoy è davvero così cattivo?
È indubbio che, nel corso dei suoi sette anni a Hogwarts, Draco Malfoy non si sia comportato nel migliore dei modi. Tuttavia non sono mancati i momenti in cui il ragazzo ha mostrato quello che sarebbe potuto diventare in un ambiente più sano.
Quando si trova con i suoi genitori e la zia Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy finge di non riconoscere Harry Potter sotto l’incantesimo, facendo guadagnare al mago tempo preziosissimo.
Quando scopre di aver ricevuto l’ordine di uccidere Albus Silente, in un primo momento Draco sfoggia la sua superbia, probabilmente perché è stato abituato in questo modo.
E non dimentichiamo che deve agire sotto la non tanto velata minaccia che possa succedere qualcosa alla sua famiglia, qualora dovesse fallire.
La spocchia di Draco, però, diminuisce man mano che la sua missione va avanti e Tom Felton è sicuramente abile nel mostrare la disperazione in cui il suo personaggio scivola.
La consapevolezza di dover uccidere Albus Silente distrugge Draco Malfoy, portandolo anche ad uno scontro con Harry Potter, in cui arriva a rischiare la vita per colpa del sectumsempra.
Dov’è il suo arco di redenzione?
E arriviamo così al vero nocciolo della questione: ossia il fatto che Draco Malfoy meritava un finale migliore. Non tanto un happy ending che ce lo mostrasse accasato e felice.
Quello di cui i fan avevano bisogno era un vero e proprio percorso di redenzione: una presa di consapevolezza dei suoi gesti e un tentativo di migliorarsi.
Un percorso simile, per intendersi, a quello che Jamie Lannister affronta nei libri finora usciti de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin.
Invece il Draco Malfoy di Tom Felton non impara niente dai suoi errori, non si stacca dall’ambiente tossico in cui è cresciuto: rimane bloccato in se stesso, senza nessun tipo di crescita. Ed è questo (tra le tante cose) che i fan non perdonano a J.K. Rowling.
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