The Head | Recensione della nuova e avvincente serie Amazon Prime Video
L’incipit può sembrare simile a molti altri: dieci persone rimangono intrappolate insieme, senza possibilità di fuga. Ma l’ambientazione è di certo meno usuale. Siamo in Antartide, in una base di ricerca che vuole salvare il mondo.
The Head (lett. La testa) è una serie tv spagnola, di genere thriller. Uscita a giugno 2020 su HBO Asia, arriva in Italia grazie ad Amazon Prime Video e conquista rapidamente il pubblico.
Nonostante sia composta solamente, per il momento, da sei episodi, The Head riesce infatti a catalizzare l’attenzione dello spettatore, trascinandolo in un racconto avvincente e ricco di suspense, che lascia con il fiato sospeso, fino alla sorprendente conclusione.
Trama
Polaris VI è una stazione di ricerca scientifica, situata all’estremo sud della Terra. Qui un team di studiosi sta potenziando un batterio che, nutrendosi di CO2, porrebbe fine al riscaldamento globale. E porterebbe così significativi miglioramenti al pianeta intero.
Ma le cose precipitano quando, al lavoro di laboratorio, si intrecciano vicende personali. Durante la stagione invernale, solo dieci individui rimangono alla base. E allo stress di vivere isolati insieme, si aggiungeranno vecchi rancori, il desiderio di vendetta e segreti rimasti sepolti nel ghiaccio per anni.
Cast
I protagonisti principali di questa prima stagione di The Head sono:
Johan Berg: Alexandre Willaume
Maggie Mitchell: Katharine O’Donnelly
Arthr Wilde: John Lynch
Annika Berg: Laura Bach
Ramòn: Álvaro Morte
Aki Kobayashi: Tomohisa Yamashita
Ebba Ullman: Sandra Andreis
Gus: Hannes Fohlin
Produzione
The Head nasce da una collaborazione tra Spagna e Giappone ed è firmata Il Mediapro Studio. Le riprese si sono tenute tra le Isole Canarie e l’Islanda.
The Head: Recensione
Antartide, 179 giorni di buio all’anno. È questa la prima didascalia che compare sullo schermo, mentre veniamo catapultati nell’ultimo giorno d’estate alla Polaris VI, centro di ricerca situato tra i ghiacci del Polo Sud. Seguendo i passi di Johan incontriamo rapidamente gran parte del gruppo di ricercatori, impegnati nel potenziamento di un batterio che ucciderebbe la CO2, mentre festeggiano gli ultimi raggi di sole. Una volta tramontato, infatti, quest’ultimo non risorgerà per ben sei mesi, dando così il via all’inverno polare. Una stagione che può raggiungere temperature fino ai – 100 gradi centigradi.
L’ultimo giorno d’estate segna la partenza di gran parte del team della Polaris, che festeggia e saluta così i compagni d’avventura e i risultati raggiunti. Solamente dieci persone rimarranno alla base durante la stagione invernale, continuando le ricerche: alcuni tra i principali scienziati e finanziatori del progetto, un cuoco, una meccanica, un medico e due addetti alle riparazioni e alle comunicazioni satellitari (così da continuare a garantire il corretto funzionamento della sede). Ma qualcosa va storto. Poco prima della fine dei sei mesi d’isolamento, smettono di arrivare aggiornamenti dai ricercatori, destando così allarme tra i familiari. Johan ritornerà allora sul posto, trovando ciò che non si sarebbe mai immaginato.
Le ricerche di Johan
La Polaris, dopo i lunghi mesi d’isolamento nel buio, non sembra nemmeno più lo stesso posto. Apparentemente deserta, è sommersa dal caos, con segni di colluttazione e sangue. Johan si mette alla disperata ricerca dei membri della squadra, trovandoli poi – in gran parte – deceduti. Ma ancora qualcuno manca all’appello: tra questi, sua moglie. Le speranze si riaccendono e Johan intraprende così una corsa contro il tempo, nel tentativo di trovarli e salvarli. Tanto dalla minaccia fantasma dell’assassino misterioso, quanto dall’impervio clima esterno che li circonda.
Poco dopo l’arrivo alla base due superstiti vengono ritrovati: Arthur, principale mente del progetto della Polaris, e Maggie, giovane dottoressa. Entrambi, rimasti nascosti per giorni, al momento dei soccorsi appaiono in stato confusionario. Ma, pian piano, recuperano la memoria e cercano di ricostruire tutti gli avvenimenti delle settimane precedenti, nella speranza di aiutare Johan a fare chiarezza su quanto è accaduto. Da subito, tuttavia, una cosa appare ben chiara: le loro versioni sono nettamente contrapposte e i due non fanno altro che accusarsi a vicenda degli assassini e degli errori commessi. Chi mente? Chi dice il vero? Starà a Johan scoprirlo o, forse, solo lasciarsi ingannare dalle apparenze.
Polaris VI, un racconto sulle orme del V
Grazie alle testimonianze di Arthur e Maggie, che ricostruiscono tramite una serie di flashback i mesi invernali, scopriamo, insieme ai giorni passati alla base, tutte le dinamiche relazionali e non avvenute tra i membri della squadra. Vecchi rancori, sensi di colpa e segreti sepolti nel ghiaccio tornano pian piano fuori, incrinando il benessere generale. E tutte le vicende si ricollegano sempre, per un modo o per l’altro, a quanto accaduto otto anni prima alla Polaris V, il precedente centro di ricerca nella sezione antartica.
Lo scopo della Polaris V era lo stesso della base attuale: potenziare il batterio e cercare così una soluzione al riscaldamento globale. Ma un terribile incidente, scoppiato proprio sul finire dell’inverno, aveva distrutto ogni cosa. La struttura era sprofondata tra i ghiacciai, e insieme a questa anche Sarah, l’unica ricercatrice rimasta vittima del disastro. Ma alcune cose continuano a non tornare e Johan capirà, attraverso i racconti dei due superstiti, che forse non tutto è andato come pensava. E che la sua stessa moglie, Annika, può avergli mentito per anni.
Consigliata
The Head risulta, nel complesso, estremamente avvincente. Essendo questa prima stagione auto-conclusiva, riesce a rapire lo spettatore e a trascinarlo, in un crescendo di suspense e ricollegamenti, fino alla risoluzione finale, sicuramente accattivante. I personaggi sono ben costruiti e le dinamiche sapientemente orchestrate. Mentre il continuo parallelo tra le vicende della Polaris V e quella attuale danno al tutto un brivido di mistero, che contribuisce alla splendida riuscita dell’insieme.
Johan appare come il nostro moderno Poirot, investigatore improvvisato che, mosso dall’amore e, talvolta, dal desiderio di vendetta, ci guida alla scoperta di tutti i non detti dell’equipaggio. Mentre le continue bugie dei due testimoni, e le apparenti congiure tenute nascoste, ricalcano il modus operandi di alcuni dei più bei gialli della storia. E ci tengono con il fiato sospeso, in un tutti contro tutti, tra i ghiacciai dell’Antartide, uno dei luoghi più inospitali del mondo.
Trailer
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