Achille Lauro sembra deciso a diventare un’icona della trasgressione sulla scena musicale italiana
Sembra strano, ma fino a sette mesi fa circa non avremmo mai pensato di vedere Achille Lauro come lo vediamo oggi: trasgressivo, impudente, provocatorio, sessualmente ambiguo. E diciamolo: ci siamo ormai abituati a questi suoi exploit, ma ciò non significa che non riesca ogni volta a sorprenderci.
Il video di Maleducata è una specie di grande e intricato omaggio al mondo LGBTQ+, in più occasioni già “accarezzato” da Lauro con costumi, atteggiamenti, mosse e anche il famoso bacio con Boss Doms sul palco dell’indimenticabile Sanremo 2020. Ma c’è di più molto di più.
Si va da una specie di strano battesimo che Lauro somministra a varie figure semi-nude in una piscina a composizioni plastiche che sembrano uscite da un film di Peter Greenaway, passando per trucco, parrucco, rossetto e smalto, ma anche guinzagli, maschere, stivali di pelle e corone di vario tipo.
Non manca nulla, insomma, di quel tipo di contenuti che facilmente potrebbero turbare, quanto non sconvolgere, tutta quella parte del pubblico musicale ancora decisa a dare ad Achille esattamente quello che vuole, ossia appunto il potere di provocare. Chi non vede che ciò che fa non è nulla di realmente “alternativo”, fa il suo gioco.
Per tutti gli altri, quella di Achille rimane una splendida messinscena che promette ogni volta qualche nuova polemica e non sembra destinata a finire presto. Avranno ragione quelli che vedono in lui un Renato Zero dei nostri giorni? Ce lo auguriamo, specialmente per un futuro in musica, per Achille, che non sia solo all’insegna della trasgressione.