I Villain di Batman: Tutti i cattivi dei film dal peggiore al migliore

Cos'ha Batman più degli altri supereroi? Una sfilza di villain iconici. Il cinema ha subito notato il potenziale dei cattivi del Cavaliere Oscuro e ha proposto una versione praticamente di tutti. Ecco una classifica dal peggiore al migliore.

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4. Joker (Heat Ledger), Il Cavaliere Oscuro, 2008

a cura di Luca Varriale

Heath Ledger in The Dark Knight Christopher Nolan 2008 5
Villain di Batman: interpretazione intensa e personalissima, una grande prova

Poco prima del podio è dove ci cadranno in testa la maggior parte delle critiche. Ebbene sì, abbiamo privato del leggendario Joker di Heat Ledger di una medaglia. In molti grideranno allo scandalo ma abbiamo le nostre ragioni dietro questa scelta.

Per quanto l’interpretazione di Ledger sia brillante risulta estremamente personale prendendosi dello spazio nei confronti di un personaggio la cui eredità avrebbe dovuto avere più centralità (nonostante ci siano molti riferimenti alla psicologia e alle storie del villain). Possiamo affermare che Ledger emerge su Joker ponendosi in un piano che relega il successo dell’interpretazione più sull’attore stesso (fatto coadiuvato dalla prematura morte) che sul ruolo all’interno del film. La performance, comunque, è perfettamente in linea con la visione nolaniana (che in parte è anche di un certo numero di storie cartacee), votata al realismo e all’autenticità. Quindi, l’aspetto politico e sociologico del terrorista votato ad una anarchia distorta e degenerata pur essendo, allo stesso tempo, un criminale organizzato e lucido si sposa perfettamente al contesto. Ledger e Nolan prendono uno dei tanti volti di Joker e lo estremizzano a danno degli aspetti più folli e pagliacceschi in un trionfo cinematografico che ha il merito di aver influenzato alcune delle storie successive dedicate al Principe clown del crimine. Un Heat Joker più che un Joker duro e puro.

3. Oswald Cobblepot / Pinguino (Danny DeVito), Batman – Il ritorno, 1992

a cura di Giuseppe Benincasa

batman returns pinguino
Denny DeVito ha influenzato profondamente le future versioni cartacee del personaggio

Uno dei migliori freak di Tim Burton nonché un villain che non si può non amare e per il quale è facile patteggiare. Le ragioni di Oswald sono coerenti e il suo drammatico passato ha i toni dark amati dal regista e dal suo pubblico.

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Il Pinguino di Danny DeVito ha dato anche all’attore americano la possibilità di offrire al pubblico una delle sue migliori interpretazioni. Quando si incontra un villain per cui si finisce per fare il tifo o per il quale ci si commuove, allora quello è un grande personaggio, non più un semplice cattivone da prendere a calci.

2. Selina Kyle / Catwoman (Michelle Pfeiffer), Batman – Il ritorno, 1992

a cura di Luca Varriale

villain batman
“Chi sei tu? Chi è l’uomo che si nasconde dietro il pipistrello? Forse tu puoi aiutarmi… A trovare la donna che c’è dietro questo gatto.”

Tormentata, ambigua, assassina, spietata. La più grande antieroina della storia dei fumetti supereroistici rivive attraverso una monumentale interpretazione di Michelle Pfeiffer. Contemporaneamente vulnerabile e devastante, oscura e candida, Catwoman riesce e a dare corpo ad una tridimensionalità rara nel campo dei cinecomics. Un personaggio profondamente umano che emerge grazie ad un film solido e a un regista in uno stato di grazia capace di rinnovare Batman e mettere la propria firma nell’albo dei grandi autori del personaggio.

Protetta dalle idee di Burton, la Pfeiffer dà vita a probabilmente il suo ruolo più riuscito rendendo indimenticabile Selina Kyle e mettendo un segno sul personaggio. Dopo di lei Catwoman rafforzerà nel dualismo la pietra angolare del proprio essere scolpendosi indissolubilmente nell’interpretazione dell’attrice. Magnifico esempio di coinfluenza tra arti. Non ce ne vorranno i vari Ledger, Carrey, Hardy, ma la signora del furto è seconda solo a una leggenda come Jack Nicholson.

1. Joker (Jack Nicholson), Batman, 1989

a cura di Giuseppe Benincasa

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“Dimmi bambino, tu danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?”

Il primo posto di questa classifica è tutto per il Joker di Jack Nicholson. Apparso nel Batman del 1989 di Tim Burton, il Joker ha trasformato un normale criminale in un villain folle con un piano altrettanto folle e coerente proprio per questo. Alcune battute pronunciata da Nicholson come “Ma dove li pesca quei magnifici giocattoli?” o alcune scene, come l’incursione al museo, resteranno per sempre nell’immaginario collettivo. Il carisma di Nicholson e la scrittura del personaggio sopperiscono ad alcune scelte narrative un po’ ingenue come quella che ci mostra Napier assassino dei coniugi Wayne.

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Nicholson dona un carattere ben definito al personaggio lasciando il suo marchio di fabbrica e riuscendo, diversamente da Ledger, a non “scavalcare” del tutto la leggendaria personalità del villain. Un perfetto equilibrio tra fonti originali, visione burtoniana e talento attoriale. Indubbiamente il numero uno.

Menzione Extra: Due Facce (Aaron Eckhart), Il Cavaliere Oscuro, 2008

a cura di Luca Varriale

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Pochi minuti di film per fare quello che Tommy Lee Jones non è riuscito a fare in uno intero

Malgrado una manciata di minuti su schermo, l’Harvey Dent di Aaron Eckhart è probabilmente una delle interpretazioni più fedeli all’interno del mondo dei cinecomics. Cambia la narrazione, certo, vengono modificate le origini, certamente, ma il risultato finale risulta un meraviglioso omaggio ad uno dei personaggi più belli e complessi del mondo di Batman. Il legame tra Bruce Wayne/ Batman e Harvey Dent (amici di infanzia nei fumetti), la forte caratura morale del procuratore, il dolore intenso della perdita, la caduta nella psicosi e la scissione della personalità vengono riproposte con notevole pathos. Harvey Dent/Due Facce è il cuore nascosto della trilogia nolaniana e il suo passaggio da paladino della giustizia a uomo spezzato è la degna metafora di un’ intera trilogia.

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