Infatti, mentre Tony accompagna la ragazza da uno spacciatore a Dover, perde il controllo dell’auto e i due si cappottano. Lui finisce illeso, lei riporta qualche danno. Tuttavia la voce che Adriana stesse tradendo Chris nel momento prima dell’incidente arriva all’orecchio del ragazzo che picchia selvaggiamente la fidanzata, la caccia di casa e minaccia Tony con una pistola. Gesto che non gli costa la vita solo grazie all’intervento di Tony B.
Questo episodio risulta meritevole di questa top per due ragioni. La prima riguarda il fatto che il rapporto tra Tony e Chris da questo momento in poi non farà che peggiorare, portando infine il Boss a uccidere suo nipote sul finale di serie. Il secondo è la messa in scena di una sequenza cardine dell’episodio. Stiamo parlando del pestaggio di Chris ai danni di Adriana, che viene colpita e sbattuta fuori di casa nonostante sia già livida a causa dell’incidente, cosa che ci dice molto sulla personalità di Chris. In seguito il ragazzo corre al Bada Bing ubriaco sparando sulla macchina del Boss in un momento dalla fortissime tensione emotiva. Minuti di livello altissimo, senza dubbio.
5×11: Sogni angoscianti (The Test Dream)
Questo episodio è per la maggior parte composto da sogni e incubi di Tony. La componente onirica, debordante in questo scorcio di trama, ci racconta tutti i tormenti interiori del nostro protagonista. Il Boss ha appena saputo che suo cugino Tony B. ha ucciso Bill Leotardo, ferendo suo fratello Phil. Questo evento, insieme all’ustione che si è procurata la sua fidanzata Valentina, dà il via alla sequenza lunghissima e concatenata di eventi non reali. Tony dapprima sogna di vedere il cugino puntare una pistola immaginaria al suo dirimpettaio, salvo poi fuggire e trovare un auto, dove l’aspetta Artie Bucco. Col prosieguo della sequenza, il Capo dell Famiglia vede tutto ciò che attanaglia la sua mente e la sua anima, facendoci ripercorrere gran parte degli eventi accaduti nell’ultima parte della sua vita, senza ricorrere a infinite linee di dialogo.
Vediamo Tony che incontra Gloria Trillo, la sua ex amante suicida, seduta al posto della sua psicologa. Sogna poi di fare sesso con il suo desiderio proibito Charmaine (amore giovanile), moglie di Artie che è li vicino a lui, a dargli consiglio su come far godere la compagna. Rivede vecchi amici morti come Richie Aprile o Ralph Cifaretto e sogna, in una delle inquadrature più belle dell’intera serie, di essere in groppa a Pie-O-My, il cavallo che tanto amava, in pieno salotto di casa sua. La vita del Boss ci passa tutta sotto lo schermo, portandoci fin ai suoi anni da studente nei quali era allenato da un certo Coach Molinaro.
Questo episodio ha il merito di staccare la fortissima tensione che si stava creando e di mostrarci il lato umano e sofferente della mente di Tony prima del gran finale della stagione, nel quale la situazione precipita irrimediabilmente. Una prova di virtuosismo registico e nel montaggio che regala una delle puntate all’apparenza più stranianti dell’intera storia de I Soprano, ma che riesce a farci entrare ancora più in sintonia con questo Boss totalmente sui generis, già che in ogni inquadratura ci sembra di comprendere sempre più la psicologia di un uomo così particolare e unico.
5×12: Confessioni pericolose (Long Term Perking)
I Soprano ce lo spiegano fin dall’inizio: quando un personaggio importante arriva alla fine della propria permanenza nello show, bisogna farlo uscire con i giusti tempi. Esattamente come accadde per Pussy o per Ralph, stavolta tocca ad Adriana, le cui condizioni fisiche peggiorano, e le viene diagnosticata una forma severa di colite ulcerosa. La giovane proprietaria del Crazy Horse è oramai braccata dai federali che hanno in mano delle prove che la farebbero finire in carcere per molti anni. L’unica via di fuga per la ragazza è vendere Tony Soprano alle forze dell’ordine. Per questo racconta la verità a Christopher, che prima terta di strangolare la sua futura moglie, poi sembra accettare l’obbligo di collaborare con l’FBI e testimoniare contro il suo stesso boss.
Il giorno seguente, Adriana prepara i bagagli pronta a fuggire quando riceve una chiamata di Tony che la informa di come Cristopher sia in ospedale dopo aver provato ad uccidersi. Per questo Silvio la va a prendere per andare insieme dal ragazzo. Nel momento in cui sale in auto, noi spettatori capiamo subito cosa sta per succedere. La messa in scena di questo momento è quasi surrealista. Per un attimo vediamo un What If?, incarnato nella rapida sequenza fittizia nella quale Adriana avrebbe potuto capire cosa quella chiamata significasse e fuggire con la sua auto. Tuttavia la realtà è molto più amara.
Chris ha venduto l’amata per salvare la propria vita e quello è solo un escamotage per attirare la ragazza in auto con Silvio. Il consigliere del Boss porta Adriana in un bosco e la uccide. Ancora una volta la messa in scena funge da vero e proprio personaggio. La crudeltà con la quale Silvio tira fuori dall’auto per i capelli Adriana, una persona con cui ha pranzato insieme per anni, e la freddezza con la quale la uccide insultandola senza esitazioni, ci dicono molto più su Silvio Dante di quanto possano fare decine e decine di righe di dialogo.
5×13: Scelta obbligata (All Due Respect)
Come spesso ci hanno abituato I Soprano, i finali di stagione racchiudono la summa di tutto quello visto negli episodi precedenti. Il fil rouge che ha unito tutti gli episodi di questa quinta parte della serie è stato il ritorno di Tony B., il cugino di Tony interpretato da Steve Buscemi che nell’evoluzione degli eventi complica la vita al Boss. In quest’ultima puntata, la situazione esplode, regalando un episodio memorabile. Tony B. nell’episodio precedente ha ucciso Bill Leotardo, uno dei capitani della famiglia Lupertazzi di New York senza avvisare Tony, che ora non ha altra scelta che eliminare il cugino. Tuttavia è fortemente combattuto in quanto il fratello di Bill, Phil, rimasto ferito nell’attentato, vuole torturarlo e non semplicemente ucciderlo.
La sestae ultima stagione si apre con un episodio tra i migliori dell’intera serie. Vincitore di un Emmy nel 2006, questo primo tassello del mosaico finale de I Soprano è un autentico gioiello. La trama secondaria riguarda Eugene Pontecorvo, affiliato della famiglia che riceve in dote una grossa somma con la quale vorrebbe cambiare vita. Tuttavia Tony gli impedisce di trasferirsi e questo incrina moltissimo il rapporto con la moglie, cosa che genere uno stress enorme nell’uomo che non può che generare un unico finale: Eugene si toglie la vita, impiccandosi. Il suicidio ci viene mostrato in tutta la sua brutale e crudele realtà . Vediamo il corpo di Eugene dimenarsi una volta che è appeso nello stremo tentativo di sopravvivere; i piedi si dibattono, l’urina scorre sul pantalone ed infine, inesorabilmente, muore.
Sebbene non sia un personaggio di rilievo, questa storia è raccontata in un momento particolare della vita della famiglia a capo del Jersey, nel momento nel quale Junior sta definitivamente perdendo il senno e Tony si trova sotto pressione.
Questo concatenarsi di eventi fa sì che la morte di Eugene, anche per la superba messa in scena, colpisca nel profondo lo spettatore, che si rende conto, una volta di più, di quanto disgraziata sia la vita di persone che scelgono quella strada.
Inoltre, tutta questa tensione che si accumula nell’osservare la vicenda di Eugene, accresce quella che esplode in un finale superbo. Infatti, in una delle scene meglio girate dell’intera serie, Junior, scambiando Tony per il vecchio Pussy, gli spara, ferendolo al fianco per poi scappare in bagno. Nei secondi successivi la telecamera si porta in alto, sopra Tony ferito e moribondo che cerca di allungarsi verso il telefono per chiamare il 911, indugiando sul corpo malconcio del Boss fino alla chiusura dell’episodio.
6×02-03: Un’altra vita (Join The Club) – Un Solo Capo (Mayham)
Questi due episodi sono la summa di tutta la componente onirica, che rappresenta un elemento fondamentale della serie. Finalmente possiamo conoscere i pensieri più profondi di un animo così tormentato. Nella sua vita immaginaria, Tony perde i documenti in un bar e si ritrova con quelli di una persona che gli assomiglia molto. Guarda caso, si tratta di una persona non troppo rispettabile. Le peripezie che il Boss sogna durante il coma sono intervallate dai momenti di vita reale, nei quali vedremo la preoccupazione che attanaglia i familiari, ma anche la gestione degli affari, mentre gli amici iniziano a fare i conti con un’eventuale dipartita del capo, cosa che appare sempre più probabile.
Questo episodio, che ottenne anche 3 candidature agli Emmy del 2007, è l’unico nel quale vedremo mai Tony finire dietro le sbarre. nel giorno del suo compleanno. Il boss infatti, seppur per pochissime ore, verrà arrestato a causa del ritrovamento della pistola che aveva lanciato nella neve alla fine della quinta stagione fuggendo dalla polizia. Questo è ovviamente troppo poco per tenere in carcere un uomo ricco e potente come Tony Soprano eppure questo cavillo verrà ripreso anche nel catartico finale in una sorta di richiamo ad Al Capone. Come Capone venne inchiodato per evasione fiscale a causa un cavillo, così Tony Soprano rischia grosso a causa di una pistola che non ha neanche usato.
Dopo essere stato rilasciato, Tony insieme a Carmela raggiunge Janice e Bobby nella casa a Lago per festeggiare. Tuttavia la serata prende una brutta piega e finisce con una scazzottata tra i due uomini che vede Bobby mettere al tappeto il suo boss. Il giorno dopo Tony, evidentemente ferito nell’orgoglio da quanto accaduto, ordina al suo sottoposto di commettere il primo omicidio della sua vita, uccidendo un giovane ragazzo. In questo episodio viene fuori una parte del carattere del Boss: l’orgoglio. Tony non accetta in nessun modo che qualcuno possa avere la meglio su di lui, anche se si tratta di una semplice scazzottata fatta da ubriachi.
Questo lo porta a cercare un modo infimo di farla pagare a chi l’ha “umiliato” a suo dire (la discussione con Carmela in riva al Lago dove si parla degli anni del liceo è un punto di bravura notevole). Tony non può uccidere Bobby ma vuole segnarlo per sempre e nulla segna un uomo come togliere la vita ad un altro. Lo sguardo finale del fido Bacalà quando torna a casa dopo aver compiuto la missione è una delle inquadrature più suggestive dell’intera serie. Vedere per credere.
Infatti nei suoi incubi, il nostro personale e privilegiato punto di vista sulla psiche di Tony, l’uomo confessa tutto quello che ha fatto alla Melfi, svegliandosi poi madido di sudore. Nella reale seduta con la dottoressa, l’uomo confessa di sospettare che Chris lo volesse morto e di non sentirsi in colpa per quanto accaduto. Questo episodio ha vinto un Emmy alla miglior regia per Alan Taylor che ci ha guidato, tenendoci per mano, in uno dei momenti più importanti dell’intera serie e mostrandoci, come quasi mai ci è capitato, la complessità di un uomo diviso costantemente tra ciò che ritiene giusto e ciò che deve fare per mantenere il suo ruolo.
Le sequenze delle due veglie funebri, quella di Chris e quella di Nucci Gualitieri, madre di Paulie e morta d’infarto, è uno dei momenti più ansiogeni e malinconici di una storia che sta arrivando al solo finale possibile: la morte.
6×20: Grido di Guerra (The Blue Comet)
Siamo ormai alla resa dei conti. In questo episodio, preludio del finale di cui parleremo tra poco, si risolvono tutti gli intrecci narrativi che I Soprano hanno costruito nell’arco di sei stagioni. Phil Leotardo, Boss di New York, decide di eliminare i capi della famiglia Di Meo, Silvio, Bobby e, ovviamente, Tony. La sequenza dell’uccisione di Bobby Bacalà , nel negozio di giocattoli dove sta acquistando dei trenini, è forse la miglior scena di uccisione apparsa nella storia dei Soprano. Il montaggio alternato che unisce la soggettiva immaginaria del treno che corre sui binari giocattolo a quello allo sguardo dello spettatore sulla fine di Bobby è un virtuosismo registico di quelli da rimarcare con un circoletto rosso, ci perdonerà Rino Tommasi per avergli rubato la citazione. Se Bobby viene brutalmente assassino, Silvio viene solo ferito gravemente e finisce in coma. Tony è solo.
Forse per la prima volta assistiamo ad un uomo preoccupato, sconfitto e spalle al muro.Tony Sopranoriuscirà ad uscire dai problemi, e forse a continuare la sua vita, ma la sua anima, oramai allo stremo, ci è preclusa e dunque la serie non ha più motivo di andare avanti. Ora non resta che analizzare i motivi per i quali la sequenza finale, contenuta nel ventunesimo ed ultimo episodio della sesta stagione, sia un vero e proprio capolavoro.
I Soprano, 6×21-Made in America: La Spiegazione di un finale che ha fatto scuola
In questa sede non vogliamo parlarvi dell’episodio finale nella sua interezza, ma vogliamo solo parlare della splendida sequenza finale e delle varie teorie che, nel corso degli anni, sono state costruite sul significato di quanto vediamo. Negli ultimi minuti assistiamo ad una normale scena familiare: Tony, oramai salvo dopo la morte di Phil Leotardo, se ne sta in una tavola calda con Carmela. Vengono raggiunti da Anthony Jr., mentre aspettano Meadow che è in ritardo. Ordinano da mangiare, nell’attesa Tony ha scelto una canzone dal juke box: Don’t stop believin’ dei Journey. Mentre aspettano la ragazza, entrano prima un uomo dall’aspetto losco, che passa vicino a Tony e va in bagno, poi due ragazzi di colore dai visi non troppo rassicuranti.
Meadow arriva, sbaglia due volte il parcheggio, alla terza finalmente riesce e scende dall’auto. La porta del ristorante si apre, Tony guarda chi sta entrando, stacco, nero. 10 secondi di buio, I Soprano finiscono così. Cosa rende così geniale questo finale? La risposta è da ricercare nella simbologia data da una messa in scena maniacale. Tony è seduto di fronte alla porta e alza lo sguardo su ogni persona che entra. Lui è l’uomo più potente del New Jersey ma ha perso per sempre la serenità . Il momento nel quale entra AJ in questo senso è esplicativo. Infatti, Tony osserva prima il losco figuro, ma subito dietro c’è il giovane Soprano, vestito in modo del tutto simile, come si trattasse della stessa persona che poi si divide in due. Metaforicamente questa immagine può indicare come ormai Tony vede pericoli ovunque, anche dove non ci sono.
I due parcheggi sbagliati da Meadow, che riesce al terzo tentativo, per molti sono una metafora che preannuncia la morte di Tony. Come per due volte Meadow sbaglia il parcheggio, per due volte nel corso della serie qualcuno ha provato ad uccidere Tony. Che la terza sia la volta buona? L’uomo che è entrato in bagno sta andando a prendere una pistola, citando ancora una volta il Padrino, facendo come Michael Corleone con Sollozzo e McCluskey? Il finale resta aperto, senza risposte. Ma la cosa più interessante restano i 10 secondi di buio finali. La teoria più plausibile è che stiano a simboleggiare la chiusura del nostro punto di osservazione sull’anima di Tony. Oppure, come anticipato nel tredicesimo episodio della stagione con un dialogo sulla morte tra Tony e Bobby, la sua dipartita.