I Blur di nuovo riuniti dal vivo? Damon Albarn dice non è impossibile
Si può sognare? Sì. E allora noi sogniamo una reunion dal vivo del Blur, band ormai leggendaria, che ha passato da poco il traguardo dei trent’anni di carriera. In realtà la storia del gruppo è accidentata, segnata da screzi e periodi di scioglimento anche lunghi. Ma oggi nessuno può dire che non siano uno dei gruppi più importanti di sempre.
I Blur, formati da Damon Albarn, Graham Coxon, Alex James e Dave Rowntree, hanno attraversato decadi di musica. Passando dallo stile ispirato agli Stone Roses dell’inizio al britpop più classico di metà anni ’90 e per spostarsi poi verso il rock alternativo di stampo americano, sono giunti infine ad influenze gospel, hip-hop e soul.
Il gruppo è rimasto inattivo per gran parte degli anni ’00 (mentre nel frattempo Albarn fondava e faceva crescere i Gorillaz), ma si è infine riunito riprendendo l’attività dal vivo con la nuova decade. Il loro ultimo album ad oggi è The Magic Whip, capolavoro e un po’ canto del cigno pubblicato dai Blur nel 2015.
L’ultimo tour dei quattro assieme risale appunto a quell’anno ed è stato seguito da un singolo concerto/reunion l’anno scorso, a Londra. Nel frattempo non si sono materializzate possibilità per una nuova produzione discografica: niente nuove canzoni, in altre parole. Ma la band non è ufficialmente sciolta.
Ed è Damon Albarn stesso, il leader de-facto dei Blur, che in un’intervista, alla domanda “Abbiamo finito di sentire i Blur [dal vivo]?”, risponde: “Spero davvero di no. Amo quei concerti. Loro sono grandi. Ma non è una cosa che ho bisogno di fare. La faccio solo perché c’è una gioia nel farlo. Non vedo l’ora di cantare di nuovo Parklife“.
Al momento Albarn è impegnatissimo con il nuovo progetto dei Gorillaz, Song Machine. Graham Coxon è stato invece occupato a comporre la colonna sonora della serie di successo The End of the F***ing World. Eppure, tutti e quattro sono lì, tutti e quattro suonano. La possibilità c’è. Incrociamo le dita.