Kanye West senza freni contro l’industria discografia e l’NBA, tra metafore religiose e i suoi usuali deliri di megalomania
Erano un po’ di giorni, in effetti, che Kanye West non faceva più parlare di sé. Al momento la sua campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti sembra stagnante, ma il rapper ha nelle sue mani un giochino sempre utile per passare il tempo: Twitter.
Lunedì Kanye si è lanciato infatti in una serie di tweet improbabili, andando soprattutto da richiami religiosi ad accuse dirette verso l’industria discografica e in più, non si sa perché, l’NBA. “Io non faccio parte dell’industria” scrive “Io sono al servizio di Dio. Dobbiamo curare il mondo. Mi mancano i miei fratelli”.
E prosegue: “Smettiamo di ucciderci l’un l’altro. Mostriamo a Dio che siamo il popolo di Dio. Anche il mio ego ottiene il meglio da me. Dio non ci misura in base ai nostri soldi nel suo regno. Amiamoci l’un l’altro. Amo i miei fratelli e mi mancano i miei amici. Parlo sul serio”.
Let’s stop killing each other … let’s show God that we are Gods people … my ego gets the best of me too… God doesn’t measure us by money in his kingdom … let’s love each other… I love my brothers and I miss my friends … real talk
In un altro tweet Yeezy si era definito “il secondo uomo nero più ricco d’America”, ma fa presente poi di averlo cancellato e perciò dice: “Ho cancellato quel tweet sui ricchi. Il benessere sta nel nostro amore per la famiglia e i nostri fratelli e nel nostro servizio per Dio. Solleviamoci. Comunichiamo”.
Il sermone prosegue: “Voglio vedere i contratti di tutti quanti [gli artisti] con la Universal e con la Sony. Non guarderò la mia gente che viene schiavizzata. [Perciò] metterò la mia vita in prima fila per la mia gente. L’industria musicale e l’NBA sono moderne navi di schiavi. Io sono il nuovo Mosè“.
L’ultimo tweet è di certo quello che lascia più confusione. Che c’entra l’NBA? Non si sa. Ancora una volta, non è il caso di prendere troppo sul serio quello che Kanye dice e fa. Già di per suo Twitter fornisce la possibilità a chiunque di rantolare cose inutili quando non dannose. Con Kanye, come sappiamo, è poi un caso tutto speciale.