La Babysitter – Killer Queen, la Recensione del film con Bella Thorne

Sequel dell'apprezzata horror-comedy di tre anni fa, La Babysitter - Killer Queen non convince fino in fondo.

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Ritorna la temibile setta satanica assetata di sangue e sacrifici, incubo di un cresciuto Cole. Sequel che però è ben più di un passo indietro rispetto al primo film, La Babysitter – Killer Queen dichiara intenti che non riesce a mantenere sotto nessun aspetto, tra invadenti derivazioni e sceneggiatura fin troppo pretenziosa.

La Babysitter – Killer Queen, la Trama

Sono passati tre anni da quando Cole è riuscito a sopravvivere alla demoniaca mattanza avvenuta dentro casa sua per mano della sua babysitter Melanie. Tuttavia, l’assenza di prove ha fatto dubitare della sanità mentale di Cole, a partire dalla sua famiglia. Dopo tutto questo tempo però, i demoni del passato ritornano a galla. E non solo quelli, ovviamente.

La Babysitter – Killer Queen, la Recensione

Bisogna avere molto coraggio per voler proporre un sequel migliore dell’originale. La storia del cinema ne è piena, come ad esempio Terminator 2. Esempio non del tutto casuale giacché è proprio l’oggetto di discussione da parte di Cole, protagonista ossessionato da un passato traumatico.

Nel primo film diretto da McG, autore di film ampiamente dimenticabili come Terminator Salvation, il gioco di generi, tra horror e commedia, funzionava benissimo nonostante tutto. Un home invasion a tinte esoteriche che ammiccava a tutti quei sottogeneri horror del caso, quali il survival.

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Un film che comunque arrivava al punto, quello di intrattenere nella canonica ora e mezza con il suo bel connubio di sangue e risate, con momenti horror e trash perfettamente dosati. La Babysitter aveva come punto di forza quello di non avere troppe pretese, rimanere nel suo senza puntare troppo in alto. A differenza del suo sequel.

Come diceva Derek Cianfrance, parafrasando, se punti in alto rischi di schiantarti come un tuono. Ebbene, è un po’ quello che accade a La Babysitter – Killer Queen. Al netto della dichiarazione di intenti di cui sopra, il film di McG le tenta tutte per superare il primo film e intraprendere una strada forse troppo tortuosa per il regista del primo remake di Charlie’s Angel.

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Tra improbabili plot twist finali, che rendono la sceneggiatura ancora più forzata, La Babysitter – Killer Queen vaga alla cieca su terreni pericolosi, con la speranza che tutto possa andar bene. Ma ovviamente non è così e non può essere così. Su una debole base composta dal più classico dei teen movie, si aggiungono componenti su componenti a casaccio.

Il citazionismo anni Ottanta, insieme ad una colonna sonora ricercata, non riescono a sorreggere la baracca. Anzi, svelano quel trucco usato ormai fin troppe volte, quello di ammiccare alla nostalgia e prendere lo spettatore per l’inconscio (gioco di parole voluto), lasciandogli un bel ricordo di un film brutto grazie a questi piccoli espedienti.

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In più, La Babysitter – Killer Queen alza la posta in gioco rispetto al primo film. Aumentano i pericoli, raddoppiano le vittime sacrificali, si amplia la location della fuga. E, cosa peggiore, si scimmiotta Edgar Wright, vero maestro delle parodie e non solo. L’uso di Hocus Pocus dei Focus rimanda alla fuga di Baby Driver, le didascalie da videogame durante uno scontro stile picchiaduro è un evidente omaggio a Scott Pilgrim. Ma la medesima forza non c’è.

Ben poche le note positive dunque per questo La Babysitter – Killer Queen, che punta fin troppo in alto ma precipitando come un aereo in panne. Non basta nemmeno la buona prova del cast, soprattutto quella di Bella Thorne, a salvare questo pastrocchio dall’insufficienza.

Il Cast

Judah Lewis: Cole
Bella Thorne: Alisson
Samara Weaving: Bee
Robbie Amell: Max
Jenna Ortega: Phoebe

Il Trailer

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