Road to Siren: il canto della Sirena torna a Vasto

Siren Festival - Road to Siren
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Dopo due anni dalla scorsa edizione, vi raccontiamo la prima serata del Road To Siren.

Nelle giornate del 22-23 agosto si è svolto, come di consuetudine, il festival della Sirena nel magnifico borgo di Vasto. Si tratta di un appuntamento fisso nello scenario dei live estivi, la cui assenza, nell’anno precedente, non lasciava ben sperare su questa edizione. Invece, contro ogni pronostico, quest’anno la Sirena è tornata a cantare con Road to Siren.

Certo, con delle precauzione in più. E non possiamo ammettere che assistere ad un festival seduti è qualcosa che mai lontanamente avremmo pensato di fare. Ma se è questo che ci richiede oggi il mondo della musica, con qualche piccolo sforzo torneremo a gustarci i nostri concerti nel pieno rispetto delle normative anti-covid. La particolarità del festival di quest’anno è che si trattava di un “Road To”, una sorta di percorso anticipatore a quello che sarebbe dovuto essere il Siren Festival, ma che per ovvi motivi è slittato al 2021.

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Diciamo ovvi, perché dal 2014 a questa parte il Siren vanta delle line-up di tutto rispetto, che vedono in testa dei nomi internazionali come Editors, Jon Hopkins, James Blake, sempre affiancati all’artista italiano di turno, come Calcutta, Cosmo, Motta, Myss Keta.

La prima vera grande differenza, rispetto alle edizioni passate, è che nel Road To di quest’anno abbiamo potuto prender parte all’evento in uno scenario suggestivo, con vista panoramica sul mare, affacciati dai meravigliosi Giardini D’avalos. La seconda, sta chiaramente nella line-up, quest’anno eccezionalmente costellata da band e artisti italiani emergenti.

Non solo una vista suggestiva, ma anche ottima musica (ovviamente).

La prima serata del 22, si è aperta con la melanconica chitarra dei Come Berenices, che con le loro commistioni tra acustico ed elettrico hanno brillantemente dato il via alla serata, contribuendo alla creazione di un’atmosfera particolarmente intima. Seguivano i Tangram, che fin da subito hanno scaldato l’atmosfera chiedendo al pubblico di alzarsi dalle loro sedie per alzarsi e ballare (tutti rigorosamente vicini al proprio posto). La band abruzzese giocava chiaramente in casa, e ha donato quel pizzico di brio che fino a quel momento mancava alle serata, con il loro straordinario space funk.

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Dulcis in fundo, Lucio Corsi, balzato alla critica per essere il predestinato del cantautorato italiano e salito sul palco con questo pantalone a zampa che rispecchia esattamente il suo stile. Il grande nome di questa strana edizione non ha disatteso le aspettive, chiudendo meravigliosamente una serie di live di cui, nei tempi in cui viviamo, avevamo veramente bisogno.

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