Guai per gli Smash Mouth e gli organizzatori del famoso concerto “Fuck COVID”: c’è una prima vittima
Come sapete gli Smash Mouth hanno partecipato circa un mese fa ad un concerto con un alto numero di spettatori e senza protezioni. Radunando letteralmente centinaia di persone, la band ha gridato “Fanculo a questa merda di COVID!” mentre esponeva tutti i propri fan a rischio contagio. E ora pare che ci sia scappato il morto.
Il New York Times infatti riporta che un uomo del Minnesota, nome ignoto, è morto di Coronavirus dopo aver presenziato al concerto. Secondo gli ufficiali sanitari del suo stato, l’uomo aveva sulla sessantina d’anni ed aveva già sofferto di difficoltà respiratorie in precedenza. Prima di morire è rimasto in ospedale per diverse settimane.
Prima del concerto, organizzato a Sturgis, in South Dakota, la contea aveva registrato (al 1 agosto) 71 casi di contagio. Al 1 settembre sono aumentati fino a 305, di cui 26 appunto registrati nella città di Sturgis dopo l’evento. Questo mentre la pandemia continua a colpire in tutti gli Stati Uniti con particolare veemenza.
All’evento, lo Sturgis Motorcycle Rally, oltre agli Smash Mouth si sono esibiti anche Buckcherry e Trapt, altri gruppi famosi dell’ondata più “commerciale” del rock inizio anni ’00. Questi gruppi suonavano una sorta di rock generico, un po’ spaccone, affidandosi all’occasione a generi “di moda” come il rap.
Oggi sono considerati generalmente come band “da boomer” e il tipo di mentalità da “Fanculo il virus” si dimostra perfettamente in linea con la loro nomea. Non sono le sole, naturalmente. Diversi altri artisti di quella generazione infatti si sono più volte espressi in maniera noncurante nei confronti della minaccia del virus.
Nel frattempo gli Smash Mouth hanno ricevuto una lettera di minaccia, dopo l’evento, con un loro disco rotto e molti insulti. E questo solo per attaccare la sfrontatezza con la quale la band ha ignorato l’importanza della sicurezza per tutti. Chissà cosa succederà ora che al concerto si collega addirittura un decesso.