Il 2 Settembre 1973 si spegneva, all’età di 81 anni, John Ronald Reuel Tolkien, meglio conosciuto con l’acronimo J.R.R Tolkien. Un nome che è diventato imprescindibile per la letteratura e, nello specifico, per il genere fantasy, di cui è un caposaldo.
A Tolkien dobbiamo quello che, ancora oggi, è considerato l’esempio massico dell’epic fantasy, Il Signore degli Anelli.
L’Epic Fantasy è uno dei sottogeneri del fantasy: con questa “etichetta” ci si riferisce a storie, appunto epiche.
Storie che invece di concentrarsi esclusivamente sulla crescita e trasformazione di un dato eroe, abbraccia un intero mondo in evoluzione, pieno di conflitti.
Nell’Epic Fantasy, in genere, non c’è mai un solo eroe chiamato a salvare il proprio angolo di mondo, come avviene nell’High Fantasy: c’è invece un nugolo di volontari che puntano a liberare l’intero mondo dall’ombra del Male.
Basta considerare queste caratteristiche per comprendere perché Il Signore degli Anelli, coi suoi tre capitoli, rientri proprio in questo sottogenere.
J.R.R. Tolkien, qualche cenno biografico
Tolkien nasce a Bloemfontein, in Sudafrica, il 3 Gennaio 1892 da una coppia di coloni inglesi che avevano le loro radici nella città di Birmingham, oggi resa famosa al grande pubblico grazie alla serie Peaky Blinders.
Suo padre muore nel 1896, in Sudafrica, quando il piccolo John è già tornato in Inghilterra con la madre e il fratello.
L’infanzia passata in Inghilterra con sua madre avrà un forte impatto sulla vita dello scrittore: lo scenario in cui cresce così come la conversione al cattolicesimo avranno un ruolo fondamentale nel mondo de Il Signore degli Anelli.
Quando anche sua madre muore, nel 1904, Tokien viene affidato a Padre Francis Xavier Morgan, che lo assisterà negli studi.
Ben presto Tolkien dimostra passione e talento per le lingue, soprattutto quelle morte: impererà Latino, Greco, Finnico e Gotico.
In questi anni di studi e scoperte comincerà anche a mettere le basi di una lingua da lui inventata, che continuerà a perfezionare nel corso degli anni.
Nel 1908 conosce Edith Bratt, di cui si innamora a prima vista. Ma Padre Francis gli vieta il matrimonio.
Così Tolkien si concentra sugli studi: frequenta l’Exeter College di Oxford dove, insieme ai suoi migliori amici, fonda il Tea Club and Barrovian Society.
È all’interno di questa società letteraria che Tolkien comincia a comporre i primi lavori, finché non decide di arruolarsi in guerra.
La prima guerra mondiale trova lo scrittore nel battaglione dei Lancashire Fusiliers: è grazie allo stipendio come soldato che riesce finalmente a sposare la sua amata Edith.
Combatterà nella famosa battaglia della Somme – la stessa che riempie di incubi il Thomas Shelby del già citato Peaky Blinders – e verrà congedato a seguito di febbre da trincea. Tornato a Oxford completa gli studi, ricevendo nel 1919 il titolo di Master of Arts.
Gli anni successivi sono gli anni della serenità in famiglia e, soprattutto, dell’inizio della carriera da professore.In queste vesti incontrerà anche un giovane Christopher Lee, che decenni dopo avrebbe interpretato Saruman.
Ed è mentre ricopre questo ruolo al Pembroke College di Oxford che Tolkien conosce Clive Staples Lewis, meglio conosciuto come C.S. Lewis, autore de Le Cronache di Narnia.
Per tutti gli anni da insegnante, Tolkien continuerà a scrivere, dando così vita alle sue opere più famose. Solo dopo il ritiro dall’università si dedicherà a Il Silmarillon.
Un’opera monumentale, quasi un saggio di mitologia, che verrà pubblicato postumo nel 1977 dal figlio Christopher.
Il 2 Settembre 1973, infatti, Tolkien aveva seguito la sua amata Edith, che si era spenta nel 1971. Sulla tomba della coppia sono incisi i nomi di Beren e Lùthien.
Si tratta di una coppia di amanti la cui storia viene raccontata ne Il Silmarillon, che nemmeno la morte riuscì a tenere separati.