Il 10 giugno la scrittrice ha infatti scritto un lungo post sul suo blog nel quale ha rimarcato le sue posizioni nei confronti delle persone trans. A causa di quest’ultima presa di posizione, Kerry Kennedy, figlia di Robert e presidente di un’associazione per i diritti umani, ha pubblicato un lungo post sul sito della sua organizzazione nel quale attacca pubblicamente la scrittrice.
Il Post di Kerry Kennedy
Ho parlato con J.K. Rowling per esprimere la mia profonda delusione per aver scelto di usare i suoi straordinari doni per creare una narrazione che sminuisca l’identità delle persone trans e non binarie.
Questo mina la validità e l’integrità dell’intera comunità transgender, di cui soffre in modo sproporzionato violenza, discriminazione, molestie ed esclusione e, di conseguenza, subisce alti tassi di suicidio, tentativi di suicidio, senzatetto e danni fisici e mentali – ha scritto la Kennedy.
Le donne trans nere e i giovani trans in particolare sono presi di mira dalle sue stesse parole. Ritengo che la posizione della Rowling sia che il sesso assegnato alla nascita è il fattore primario e determinante del proprio genere, indipendentemente dalla propria identità di genere. Posizione che rifiuto categoricamente. La scienza è chiara e conclusiva: il sesso non è binario .Â
I diritti trans sono diritti umani. Gli attacchi di JK Rowling alla comunità transgender non sono coerenti con le credenze ei valori fondamentali di RFK Human Rights e rappresentano un ripudio della visione di mio padre.
Cosa c’entra J.K Rowling con la fondazione Kennedy? Beh, la scrittrice, lo scorso anno, ha ricevuto proprio dalle mani di Kerry Kennedy il Ripple of Hope Award. Si tratta di un premio che ogni anno viene assegnato a un personaggio che si distingue per il proprio impegno umanitario.Â
Per via di questa diatriba, la Rowling ha deciso di rispondere, sempre sul suo blog. In un lungo post ha spiegato che non gli resta altra scelta se non quella di restituire il premio.
Kerry Kennedy, presidente del Robert F. Kennedy Human Rights, ha recentemente ritenuto necessario pubblicare una dichiarazione in cui denunci le mie opinioni sul sito web di RFKHR.
 L’affermazione implicava erroneamente che io sia transfobica e responsabile di danni alle persone trans. In qualità di donatore di lunga data di enti di beneficenza LGBT e sostenitore del diritto delle persone trans a vivere libere dalla persecuzione, respingo assolutamente l’accusa che odio le persone trans o auguro loro il male, o che difendere i diritti delle donne sia sbagliato, discriminatorio o incita al danno o alla violenza contro la comunità trans.
In solidarietà con coloro che mi hanno contattato ma che stanno lottando per far sentire la loro voce, e a causa del gravissimo conflitto di opinioni tra me e RFKHR.Sento di non avere altra scelta che restituire il Premio Ripple of Hope conferitomi lo scorso anno.