Il toccante ricordo di Eddie Vedder del collega ed amico scomparso, e la lezione che gli ha lasciato
Eddie Vedder ricorda la memoria di Chris Cornell nel podcast video Mind Wide Open, iniziato dalla figlia orfana del cantante scomparso, Lily. Un progetto iniziato proprio per parlare di salute mentale, quella stessa che ha deciso infine il gesto estremo di Cornell.
Vedder e Cornell sono sempre stati molto vicini, sia professionalmente che musicalmente. Provenendo dalla stessa scena, quella grunge della città di Seattle, hanno collaborato in molteplici occasioni.
La loro collaborazione più notevole rimane quella nell’ambito del progetto Temple of the Dog, supergruppo grunge di inizio anni ’90. Naturalmente poi, come cantanti e leader rispettivamente di Pearl Jam e Soundgarden, hanno ciascuno a suo modo definito il successo del genere.
E come amico di famiglia, Vedder si spinge a parlare di cordoglio e lutto con Lily, confrontando la sua esperienza con la propria in occasione della tragedia al Festival di Roskilde nel 2000. In quella occasione, come sa ogni fan dei Pearl Jam, nove fan rimasero uccisi per soffocamento durante l’esibizione della band.
“Salimmo sul palco con te nelle nostre menti, e ci sentivamo emozionati… e poi, quaranta minuti dopo l’inizio del concerto, ecco quella terribile tragedia” spiega Vedder a Lily, che oggi ha vent’anni, e come tutti sta cercando con difficoltà di superare la morte del padre.
Vedder prosegue a riflettere sul fatto di essere rimasto l’unico vivo dei quattro cantanti grunge più famosi dell’epoca. “Tuo padre” dice sempre a Lily” Lui ovviamente aveva la musica, e le sue erano liriche oscure, e quelle di Kurt [Cobain] erano liriche oscure, e quelle di Layne [Staley] erano liriche oscure”.
“Questa non era gente che faceva tipo: ‘Ora farà finta di scrivere una canzone tenebrosa’. Era vero per tutti quanti. Ricordo il nostro primo disco, c’era un sacco di roba triste. E pensavo: è deprimente che decine di milioni di persone si riconoscano in questo, ma alla fine probabilmente è stata una cosa salutare per tutti“.