Nuovi guai in vista per Kanye West: il suo sogno di diventare presidente degli Stati uniti rischia sempre più di non concretizzarsi
Già arrivato in estremo ritardo per le presidenziali americane del 2020 (che vedono schierati, ricordiamolo, Donald Trump contro Joe Biden), Kanye West sta ora trovando molte difficoltà a presentare la sua stessa candidatura.
Proponendosi in dieci stati diversi, Yeezy è riuscito per ora a passare solo in Oklahoma, dove ha anche tenuto il suo primo comizio. Nel frattempo la situazione si è complicata in New Jersey e nel suo stato di nascita, l’Illinois. Si parla addirittura di frode elettorale.
In Illinois, sulle 2500 firme necessarie per la presentazione della candidatura, Kanye è riuscito a presentarne solo 1300, di cui diverse giudicate invalide. Lo stesso è successo, in misura più importante, anche in New Jersey.
Lì ben centinaia di firme presentate sono state considerate oltremodo false, considerando che non riportano cognomi o municipalità di appartenenza, o sono di persone non registrate come votanti o che non vivono appunto in New Jersey.
Inoltre ad aiutare West nella sua campagna ci sono diversi attivisti repubblicani dalla nomea non immacolata, come Mark Jacoby, già arrestato nel 2008, mentre lavorava per il Partito Repubblicano in California, con un’accusa analoga di frode elettorale.
Kanye e il suo team hanno tempo solo fino al 21 agosto per confutare i risultati delle indagini, questo almeno in Illinois. Nel frattempo nessuna accusa ufficiale è ancora stata mossa contro il rapper, ma potrebbe essere solo questione di tempo.