Sconsiderata e imprudente l’azione degli Smash Mouth, considerando che negli Stati Uniti la pandemia è ancora in crescita e i suoi effetti sono sempre più preoccupanti
“Siamo tutti qui insieme stasera! Fanculo questa merda di COVID!” Così urla dal palco Steve Harwell, il cantante degli Smash Mouth, davanti ad una folla bene raccolta di centinaia e centinaia di persone. Succede a Sturgis, in South Dakota, ieri 9 agosto.
Gli Smash Mouth, uno dei peggiori gruppi dell’onda rap rock di inizio millennio, si esibiscono durante lo Sturgis Motorcycle Rally. Immaginate il cast di Sons of Anarchy moltiplicato per mille e spalmato su un evento di dieci giorni per appassionati di moto.
Ad esibirsi non solo gli Smash Mouth, ma diversi altri nomi altrettanto significativi: Buckcherry, Night Ranger, 38 Special, Quiet Riot e chi più ne ha più ne metta. Un trionfo di nostalgia “redneck” rock.
Cosa che non sarebbe neanche un problema di per sé (gusti permettendo), se non fosse che il pubblico riunito chiaramente non indossa mascherine. E sono letteralmente in migliaia, in un paese nel quale la pandemia è ad un punto totalmente critico.
L’organizzazione del Festival ufficialmente ha “incoraggiato” a seguire le misure precauzionali, ma come si può vedere dalle immagini qui sopra nessuno o quasi nessuno ci ha fatto caso. In pieno stile rock and roll, tutti esposti allegramente a rischio contagio.