Eternal Sunshine of the Spotless Mind è un film del 2004 di Michel Gondry con protagonisti Jim Carrey e Kate Winslet nel quale un ragazzo per dimenticare la sua amata decide di rivolgersi ad un’organizzazione in grado di cancellare i ricordi. Un gruppo di ricercatori dell’ateneo di Bologna ha ideato uno studio, pubblicato sulla blasonata rivista Current Biology che sta cercando di realizzare qualcosa del genere.
Il test ha riguardato 84 persone che, presso il Dipartimento di Psicologia di Cesena, hanno subito una stimolazione cerebrale atta a dissociare la paura scaturita da un ricordo negativo da ciò che l’ha provocata.
Il responsabile spiega la ricerca
Nel primo step – spiega Giuseppe di Pellegrino, docente di neuroscienze cognitive – abbiamo indotto nei partecipanti un ricordo aversivo, ovvero spiacevole, con delle scariche elettriche. Il giorno dopo è stato rinnovato con richiami alla situazione vissuta, e per questo è stato sufficiente farli tornare nella stessa stanza. Poi li abbiamo sottoposti alla Stimolazione magnetica transcranica o TMS che, grazie ad una bobina posizionata sulla testa, permette di creare un campo magnetico in grado di modificare l’attività neurale di specifiche aree cerebrali. In questo modo i ricordi riattivati sono stati separati dalla paura
Per constatare l’effettiva efficacia di questo metodo, un gruppo diverso di persone è stato sottoposto alla stimolazione magnetica. Tuttavia per queste persone non è stato poi attivato il ricordo. Solamente il primo gruppo ha visto l’impatto negativo del ricordo abbattersi drasticamente, sebbene rimanesse vivo il ricordo dell’evento. Il dottor di Pellegrino ha voluto comunque tranquillizzare chiunque avesse dubbi sull’etica di un esperimento simile.
Risvolti etici e futuribilità
Non siamo Mengele, c’è un comitato etico, ma certo lo studio ha a che fare con la manipolazione. I ricordi quando si formano sono di per sé labili e dunque modificabili. Si chiama finestra di suscettibilità ed è su quella che interferiamo. Siamo al lavoro in due direzioni – continua il professore – Sara Borgomaneri, ricercatrice e prima autrice dello studio, ha ricevuto un contributo dal Ministero della Salute per approfondire eventuali applicazioni a individui affetti da stress post traumatico, accadimenti come il Covid, i terremoti. Ma si pensa possa essere utile pure nel trattare le fobie.
Tornando sul plot di Eternal Sunshine of the Spotless Mind, al professore è stato chiesto se fosse possibile utilizzare questo medico per guarire le pene d’amore o il dolore di un lutto.
Questo mi pare ancora molto futuribile, se però vogliamo ragionare in termini di ipotesi fantascientifiche con basi sulla realtà, – ha spiegato di Pellegrino – è interessante notare che già sono stati indotti ricordi sui topi. Il ratto si spaventa di qualcosa che non ha mai sperimentato.
Che ne pensate di questa ricerca? Vi ricordate di quella parallela che riguardava l’utilizzo di una pillola? (ve ne abbiamo parlato qui).
Fonte: Repubblica
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