Rick e Morty 4: Recensione della Seconda Parte

Rick and Morty torna su Netflix con gli ultimi 5 episodi della quarta stagione, concludendo egregiamente quanto iniziato. La Recensione.

Rick and Morty, recensione
Rick e Morty, Recensione degli ultimi Episodi della Quarta Stagione.
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Rick e Morty sono tornati ed sono sempre meglio!

Dopo una lunga attesa e un folle trailer, la quarta stagione di Rick e Morty sbarca finalmente su Netflix con gli ultimi 5 episodi. Dopo la meravigliosa prima parte, le aspettative erano veramente alte.

Fortunatamente, come sempre accade, Justin Roiland e Dan Harmon sono riusciti ancora una volta nell’impresa di stupirci e incantarci. In attesa di avere qualche dettaglio riguardo l’uscita della quinta stagione, vi lasciamo alla nostra Recensione degli ultimi cinque episodi:

Rick e Morty 4, Seconda Parte: Recensione degli ultimi Cinque Episodi

Rick e Morty con questi suoi ultimi cinque episodi continua a mettere in discussione le certezze dello spettatore, in un continuo stravolgimento delle sue linee narrative e dei tòpos dei generi che prende in esame.

Lo show prosegue quindi nella sua volontà di frammentare la linearità delle storie che racconta, andando sempre più verso una forma anarchica a cui non interessa quel che espone, ma l’esperienza audiovisiva ad essa connessa.

Se il compito di Justin Roiland e Dan Harmon è quello di creare “puzzle” audiovisivi variegati, che spesso e volentieri iniziano In medias res, il diletto del pubblico è quello di ricostruirli alla ricerca di una “chiave” per poterli comprendere. Un procedimento a cui l’inizio e la fine non sono mai importati, anche perché spesso privi di una forte valenza nell’economia del tutto.

Ciò che c’è di rilevante infatti risiede nel mezzo, ovvero nell’azione e nella conoscenza da essa assimilabile. Una vera e propria opera di formazione che, attraverso il fantastico, racconta dell’adolescenza e di quel rapporto caotico con il mondo.

In quella continua messa in discussione della realtà, tipica per l’età del protagonista, Morty riscopre sé stesso e le meccaniche dell’universo, cambiando la sua percezione sulle persone e le cose che lo circondano.

L’interesse degli ideatori non sono le micro-storie in sé, ma lo stravolgimento di quest’ultime in funzione di ciò che è più improbabile e sbalorditivo per chi le osserva.

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Il bello della serie però non risiede solo in questa sua irrazionalità, o meglio nel suo ripudio per una struttura rigida e compatta, ma anche in quella continua ri-modellazione dei fenomeni sociali e di ciò che contraddistingue attualmente la cultura pop.

Un vero e proprio linguaggio, che non necessita di introduzioni o spiegazioni, poiché leggibile attraverso vari piani di lettura, utile a familiarizzare più velocemente con quello che si sta guardando. Un calderone dove si mescolano fenomeni culturali e sociali, dando vita ad un qualcosa di nuovo che gioca coscientemente con ciò che l’ha preceduto.

L’atto di dissacrare goliardicamente quei punti fermi, generazionali o all’interno del media stesso, caratteristica che ha fatto sempre parte della struttura della serie, non è altro che l’ennesimo punto di congiunzione tra ciò che è e quel che vuol rappresentare.

Un punto di riferimento in questo ambito che non è altro che un viaggio attraverso le possibilità, visive e narrative, che un prodotto di questo tipo ha, può e deve saper fornire al giorno d’oggi.

Un intrattenimento costante, costellato di input frenetici e variegati, dove l’attenzione non ricade tanto sul contenuto, ma piuttosto sulla forma.

Non c’è nulla di vero o di concreto all’interno della serie, tutto viene messo continuamente in discussione, ripudiando ogni forma di raziocinio e finendo con il giocare con la stessa materia di cui è composto.

Se l’adolescenza è l’età dell’incertezza, allora Rick e Morty è la rappresentazione più fantasiosa e divertente che si possa trovare attualmente sul mercato.

Analisi e Spiegazione degli Episodi

La Morty-a infinita – (4×06)

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Rick e Morty

La Morty-a infinita, sesta puntata di questa nuova stagione, presenta una narrazione a “matrioska” . Un racconto dove viene messa in dubbio la verità che lo show ci propone, in un susseguirsi di ribaltamenti narrativi e logici, in cui la realtà appare profondamente contaminata ed alterata.

Un continuo cambio di focus e di direzione, in una puntata in cui questi elementi sono di fondamentale importanza, dove la percezione di quel che ci circonda è messa a dura prova. Un inganno che stordisce anche lo spettatore, portandolo a domandarsi quanto di concreto ci possa essere nel racconto che sta guardando.

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Promortyus – (4×07)

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Rick e Morty

Una simpatica rivisitazione della mitologia di Alien, che né ribalta gli effetti, mescolando il tutto con fenomeni sociali e culturali. Come era già accaduto altre volte, anche in questo caso la “percezione” torna ad essere un elemento cardine, ma stavolta riguarda prettamente il pubblico.

Se infatti i personaggi sono ignari di ciò che affrontano, il pubblico no, che al contrario loro è ben consapevole delle meccaniche narrative implementate da Ridley Scott con il suo film. Si avvia così un inside joke dove le convinzioni dello spettatore vengono ribaltate, all’interno di un episodio che utilizza quest’ultime per avviare i suoi soliti discorsi concettuali.

Il Rick-torno dello jerri – (4×10)

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Beth

Tutto viene messo in discussione in Rick e Morty, anche quel che c’è di più solido e certo all’interno di esso. Lo spettatore, proprio come i personaggi, si ritrova costretto nuovamente a mettere in gioco tutto quel che aveva dato per scontato fino a quel momento.

In questo caso sul banco dei testimoni sale la famiglia, ovvero quel che più c’è di radicato in ogni essere umano, che all’improvviso viene a mancare di concretezza ed affidabilità. L’artificio del digitale e del moderno torna quindi a rimettere in discussione le capacità dell’essere umano di discernere il vero da quest’ultimo, impossibilitato a fidarsi anche di quel che ha più di caro.

Concludendo possiamo desumere che Rick e Morty continua a fare quello che ha sempre fatto, ma al meglio delle sue potenzialità, non tradendo mai la sua etica e la sua volontà di fuoriuscire dagli schemi.

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