Bud – Un gigante per papà | Recensione della biografia di Bud Spencer scritta dalla figlia Cristiana Pedersoli

Bud Spencer è stato uno dei volti più amati della cinematografia italiana. Ora l'attore rivive in una imperdibile biografia firmata dalla figlia Cristiana Pedersoli

bud spencer
Bud Spencer, Icona internazionale
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È con le parole di Thomas Edward Lawrence che Cristiana Pedersoli inizia la biografia dedicata a suo padre Bud Spencer, edita dalla Giunti:

Coloro i quali sognano di giorno sono uomini pericolosi, perché possono mettere in pratica i loro sogni a occhi aperti, per renderli possibili.

Thomas Edward Lawrence

A differenza di molte biografie che esistono sul mercato, Bud – Un gigante per papà è il ritratto intimo di un uomo che ha influenzato la nostra cinematografia, che l’ha plasmata con la forza del cuore e del sorriso di un uomo dalla faccia buona, che è stato in grado di rimboccarsi le macchine, di sfidare se stesso e i propri limiti e di diffondere l’idea che la vita è un piatto che va mangiato con voracità.

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Nel 1999 il Time lo ha inserito al primo posto tra gli attori italiani più famosi del mondo. Ha vinto tre Telegatti, un Globo d’oro e un David di Donatello. Da lì, una vita smisurata, quella di Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli. ✨🥇 Ma chi era davvero Bud? “BUD Un gigante per papà” di Cristiana Pedersoli lo racconta nella sua veste privata. In un bellissimo diario di ricordi famigliari, la figlia Cristiana svela per la prima volta ai lettori una miriade di aneddoti e curiosità così vividi che si ha l’illusione che Bud sia ancora tra noi. 💪💘 Un viaggio ricchissimo, un regalo prezioso tutto da scoprire! @budspencerofficial #BudSpencer #CristianaPedersoli #GiuntiEditore #leggoGiunti

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Bud Spencer, un padre e un eroe

Caro Papà, mi manchi… Con queste parole Cristiana Pedersoli comincia il suo viaggio volto non tanto alla scoperta di un padre che ha sempre amato e avuto vicino, quanto alla collezione di storie e aneddoti che servono a sottolineare l’immortalità di un personaggio già impresso negli almanacchi della storia del cinema come Bud Spencer.

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Campione di nuoto, pilota, grande appassionato di cibo, attore: l’autrice di questo splendido titolo del catalogo Giunti restituisce al lettore l’immagine di un interprete che si è fatto amare per la sua semplicità, per quella sua capacità di sorridere alla vita, come un innamorato che non ha mai smesso di esserlo.

Bud Spencer non è stato solo il protagonista di più di sessanta film: per gran parte del pubblico che si è seduto davanti le imprese dei suoi personaggi, Carlo Pedersoli è stato un amico, un commensale, un eroe del popolo che non si celava dietro qualche manierismo, che che si offriva con la sua stazza e, soprattutto, con la grandezza del suo cuore.

Bud Spencer è stato l’eroe di un certo tipo di cinema, ma anche di una determinata filosofia di vita, che spinge a rimboccarsi le maniche, a provare tutto, a non avere paura di niente, nemmeno dei propri limiti. Un eroe semplice, definito non dal suo conto in banca, ma dalla sua gentilezza. Ed è di questi atti che sua figlia riempie le pagine di una biografia intensa, sentita, estremamente commovente.

Collezionare ricordi ed elaborare l’assenza

Sebbene la biografia non abbia una mole importante, Bud – Un Gigante per Papà riesce a creare con ritmo e partecipazione il ritratto di un attore tanto amato anche all’estero, ma anche di un padre la cui ombra ha gettato le radici nella vita della persona con la penna in mano.

Cristiana Pedersoli riesce a calibrare con la precisione di un metronomo il ricordo dei set impolverati, dello sguardo limpido di Terence Hill mentre ripeteva i copioni, delle battute che il padre pronunciava davanti la macchina da presa, con la condivisione di attimi privati, di braccia forti che la sollevavano da terra e di uno sguardo che era in grado di vedere persino il mondo dell’infanzia, molto spesso ignorato dagli adulti.

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Bud Spencer per sempre

La sensazione che rimane addosso al lettore è quella di assistere all’affettuoso tentativo di una donna di fermare sulla pagina e cristallizzare nel tempo i ricordi più preziosi di un’intera esistenza e, allo stesso modo, di trovare un modo per elaborare un lutto fondato sull’assenza di una persona che era stata in grado di diventare un intero orizzonte.

E questo meccanismo si trasforma, quasi per riflesso, in quello del lettore stesso: che versa lacrime di commozione nel ricordare un attore tanto intrecciato alla storia del nostro paese e che in qualche modo cerca di trattenere l’immagine di Bud Spencer dietro la palpebra, in quella dimensione tra il sogno e la veglia di cui aveva parlato anche James M. Barry nel suo Peter Pan.

E forse è proprio Peter Pan che Bud Spencer può essere associato: per quella sua tendenza a crescere può essere una straordinaria avventura, per quello sguardo pieno di meraviglia che non ha mai smesso di accompagnarlo, nemmeno quando era fermo in un letto d’ospedale e sognava di organizzare concerti in giro per l’Europa.

Cristiana Pedersoli racconta suo padre ad un pubblico che ha amato l’Attore e in qualche modo riesce a mettere in ordine le due dimensioni, a farle coincidere l’una sull’altra, restituendo al mondo una creatura magnifica, che traboccava bontà e felicità e di cui non smetteremo mai di sentire la mancanza.

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Bud Spencer è Bambino in Continuavano a chiamarlo Trinità (1971)

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