Durante i primi dieci anni di carriera con la sua nuova band, racconta Dave, l’insicurezza si impadroniva di lui in ogni momento sul palco. Anche a rivedere le interviste dell’epoca, e prima ancora con i Nirvana, si scorge in effetti un Dave Grohl timido, quasi stupito di trovarsi dove stava. Niente a che vedere con il bontempone che oggi scherza per tutto il tempo e conquista la scena con salda esperienza.
“Ero rimasto seduto dietro a una batteria così a lungo che, oh mio Dio, ora [con i Foo Fighters] come potevo fare per stare davanti alla gente? Queste sono le cose che passano per la tua testa, e se non hai quella connessione o quella confidenza, può essere fottutamente terrorizzante“. Questo racconta Dave, specificando che tale incertezza lo avrebbe accompagnato per parecchio, almeno fino all’era di In Your Honor (2005).
“Ora, quando vado sul palco, sono tipo: ‘Ehi, ok, iniziamo’. Ma molto tempo fa, anche a fare le interviste… ero timido. Insicuro, auto-consapevole. Sentivo semplicemente che non ero abituato ad andare alla ribalta in quel modo, e non posso neanche più riguardare le interviste di quei giorni“. Meno male che sono tempi passati: oggi Dave, ormai cinquantenne, è uno dei frontmen più in forma del rock.