Making of | Ecco come sono state girate 20 scene assurde
Making of: Dietro le quinte di ogni grande produzione si nascondono segreti e trucchi del mestiere, improbabili combinazioni di scenografie imponenti e CGI...
Il Making of è un magico, affascinante, pazzo mondo.
Nell’eterno conflitto tra l’artigianato scenico e la computer grafica, esistono un’infinità di combinazioni di tecniche e invenzioni per salvaguardare la finzione filmica anche nelle riprese più complesse. A tutti gli effetti una guerra secolare, nonostante la tecnologia abbia ormai fornito strumenti per dare sfogo ad ogni possibile fantasia nella maniera più realistica. Ancora oggi è possibile trovare autori che non scendono a compromessi con la cgi, così come molti altri che invece affidano all’intelligenza artificiale la soluzione di problemi anche banali. Tutto rimane segreto, dietro le quinte di ogni grande produzione.
Quando la realtà supera il cinema. Il tavolo che viene segato da un laser in 007 – Missione Goldfinger non è un effetto speciale. Ciò spiega il volto decisamente turbato di Sean Connery: sotto il tavolo un operatore stava utilizzando una torcia da taglio ossiacetilenica.
Quando il digitale non è ancora al servizio della settima arte, in qualche modo bisogna pur ingegnarsi. Così il Maestro Jhon Carpenter non ha potuto aspettare il progresso per realizzare uno dei suoi capolavori, 1997 – Fuga da New York. La mappa digitale di cui usufruisce la polizia fu quindi realizzata da alcune riprese fatte su un modellino della città .
2001 – Odissea nello spazio
Kubrick ha descritto dettagliatamente i dietro le quinte di 2001 nelle numerose interviste concesse, tra il 1968 e il 1970, a Maurice Rapf, Eric Norderm e Joseph Gelmis. La prima scena a bordo della Discovery One ritrae il comandante David Bowman nell’atto di allenarsi in una corsa lungo il profilo circolare del ponte principale. Per simulare l’assenza di gravità , fu acquistata un’imponente centrifuga dal costo di 750000 dollari.
Sincronizzando la sua rotazione e il movimento del dolly, è stato possibile creare la finzione scenica in cui osserviamo Bowman correre senza mai cadere verso il basso. Un meccanismo di cui Kubrick andava molto fiero, e del quale comunque ha sempre conservato qualche segreto: quella sequenza è stupefacente alla luce di qualsiasi spiegazione. Un artificio costoso, ma che sicuramente ha funzionato alla perfezione.
Una struttura circolare e rotante per simulare un movimento è stata usata, oltre che da tanti altri, anche da David Cronenberg per La Mosca, come potete vedere nel video qui sotto (min. 5.53).
Baby Driver – Il genio della fuga
Sì, a quanto pare Tom Cruise rimane tutt’oggi l’unico stuntman di se stesso. Nemmeno il giovanissimo protagonista di Baby Driver si è prestato alle pericolosissime derapate e sgommate urbane. Al suo posto un operatore si occupava di compiere le complesse manovre: lui si è limitato a prestare la faccia e la nonchalance.
Blade Runner
Possiamo qui osservare una foto del set dell’opening di Blade Runner. La celeberrima sequenza di apertura non è ambientata, ovviamente, tra i grattacieli fiammanti di una Los Angeles sospesa in un futuro distopico. Ennesima conferma di quanto l’uso di modelli e miniature sia stato fondamentale in una certa fase del cinema, e delle loro potenzialità artistiche ed espressive. Una replica del modello utilizzato è conservata al Museo del Cinema di Torino, in cui è possibile osservare altre foto del making of.