Oggi il mondo piange il maestro delle colonne sonore. Ennio Morricone ha realizzato composizioni iconiche che hanno emozionato milioni di spettatori in tutto il mondo. Il maestro è stato insignito di molti riconoscimenti come i tre Golden Globes o l’Oscar alla carriera, ma solo nel 2016 è riuscito a conquistare il tanto ambito Oscar per la colonna sonora del film The Hateful Eight, il western di Quentin Tarantino. Vediamo i dettagli della collaborazione tra Ennio Morricone e Quentin Tarantino.
Quando Tarantino fece la corte a Morricone
Il primo tentativo di Tarantino di coinvolgere il maestro Morricone nei sui progetti risale al 2009 per Bastardi senza gloria, ma il maestro era già impegnato con Giuseppe Tornatore per Baarìa. Il cineasta usava già le musiche del maestro per i suoi film come Kill Bill, in cui troviamo brani tratti da Per un pugno di dollari, Il Buono, il Brutto, il Cattivo e Il mercenario, ma anche per Django Unchained. Nel libro Ennio, un maestro. Conversazione tra Ennio Morricone e Giuseppe Tornatore, il compositore parla così con Tornatore di Tarantino:
“Prima di The Hateful Eight, in realtà, con lui non avevo lavorato mai, è lui che aveva lavorato con le mie musiche. Per la verità, ho ammirato alcuni suoi film, e anche il modo in cui usa le mie musiche di repertorio. Lui ha scoperto che preferisce prendere musiche preesistenti, le ascolta, e se gli vanno bene le mette nel suo. È ovvio che se prendi un pezzo da un film, un pezzo da un altro, un pezzo da un altro ancora, una coerenza musicale non l’avrai mai. E forse avrei difficoltà a lavorarci insieme: nei film devo essere coerente, non posso fare uno zibaldone, una fantasia musicale, come se ogni musica che mettiamo va bene. In realtà mi chiamò per le musiche di Bastardi senza gloria, era febbraio e doveva andare a Cannes, avevo due mesi di tempo per scrivere. Ma stavo lavorando per te e rifiutai, non ne avevo il tempo. Alla fine sono stato contento di essermi tirato indietro, ho visto il film e anche lì ha scelto pezzi lontanissimi tra di loro, che comunque stavano benissimo su quelle scene. La coerenza non l’ha cercata mai, sente il trasporto, la simpatia per questi pezzi, pensa che funzionino e via.”
Tarantino non demorde
Tarantino non perde la speranza e cerca di convincere Morricone a collaborare per il film The Hateful Eight. Il maestro era, di nuovo, impegnato con Tornatore, questa volta per il film La corrispondenza. Tarantino non accettò un no come risposta e andò direttamente a casa di Morricone per sottoporgli la sceneggiatura del film. Il maestro ritirò immediatamente il suo no. Così ne parla con Tornatore:
“Al film successivo, The Hateful Eight, dissi di no subito, avevo tanto altro da fare. Tarantino venne a Roma a prendere il David di Donatello e mi raggiunse a casa per convincermi a lavorare al suo film. In realtà non me lo chiese, mi diede il copione in italiano e allora dissi subito sì, e cancellai il precedente no telefonico. Lui aggiunse soltanto: ‘Il film è pieno di neve, faccia un pezzo lungo per la neve, per la scena con la corriera trainata dai cavalli che corre attraverso la neve. Mi bastano sette minuti di musica’. Era strano che mi chiedesse sette minuti senza farmi vedere il film. Aveva letto il copione anche mia moglie e come me lo aveva giudicato benissimo. Anzi, usò la parola che io non uso mai: capolavoro. Perciò, anche con tanto senso di responsabilità, accettai il film.”
Morricone e Tarantino, una collaborazione da Oscar
Il maestro era un po’ confuso sul da fare. Tarantino etichettava il film come un western ma Morricone lo riteneva più un film d’avventura collocato nella storia americana, quindi decise di creare pezzi più lunghi e altri corti e dinamici, musica sinfonica mai fatta prima. Tarantino rimase molto soddisfatto del lavoro di Morricone.
A 87 anni Ennio Morricone conquista il suo terzo Golden Globes per la musica di The Hateful Eight. Tarantino ritirò il premio:
“Ennio Morricone è il mio compositore preferito e quando parlo di compositore non intendo quel ghetto che è la musica per il cinema, ma sto parlando di Mozart, di Beethoven, di Schubert”
Così il regista, cresciuto a pane e spaghetti western, parla del grande maestro. Ma Morricone, invece di accettare i complimenti, li etichetta come adulazioni. Ne parla con Tornatore:
“Penso che sia stato generoso, e che probabilmente nemmeno lui credeva a ciò che diceva. Però aggiungo che il giudizio su qualsiasi artista, e non parlo solo di compositori, puoi darlo davvero solo dopo la sua morte, dopo lo studio attento delle sue partiture, dei suoi quadri o delle sue sculture. Non puoi valutarlo subito. A volte qualcosa ci entusiasma, ma poi ci ripensiamo, ci correggiamo. Le sue parole un po’ mi hanno fatto piacere, un po’ mi hanno anche dato l’impressione che stesse prendendomi per i fondelli, forse con l’obiettivo di creare pubblicità attorno al film. Non credo a giudizi simili, sono adulazioni. Quando ero giovane e mi dicevano bravissimo, mi scocciava molto. Adesso sto zitto e mi dico: ‘E se fosse sincero?'”
L’Oscar per la miglior colonna sonora
Non si ferma al Golden Globes. Dopo l’Oscar alla carriera nel 2007, Ennio Morricone, ottiene l’Oscar per la colonna sonora del film The Hateful Eight. Accompagnato dal figlio Giovanni, sale sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles ed emoziona il mondo intero dedicando la statuetta alla sua amata, Maria:
Morricone e Tarantino, l’intervista inventata da Playboy
Come si può evincere dalle sue parole, Morricone non è sempre stato un grande fan di Tarantino, anche se ha sempre nutrito stima nei suoi confronti. Detto ciò, nel 2018, uscì un’edizione tedesca di Playboy secondo cui il maestro critica duramente il modo di lavorare di Tarantino e lo definisce un “cretino“. Morricone immediatamente smentisce tutto su Repubblica, definendo l’intervista “completamente inventata“.
“Darò mandato ai miei avvocati di denunciare la rivista e il giornalista di cui ignoro nome e volto. Mai incontrato – dichiara Morricone – Sono fuori di me, non capisco come certe cose possano accadere nel giornalismo. Stamattina mi ha chiamato per informarmi di questa vicenda il mio amico Giuseppe Tornatore, ma sono letteralmente caduto dalle nuvole.”