Pocahontas al centro delle polemiche cancel culture
Pioggia di critiche per Pocahontas, l’ultimo bersaglio della ricerca assidua del politically correct che sta colpendo sempre più assiduamente film, serie tv, canzoni e quant’altro. Il film risale alla famosa Disney Renaissance; ossia al periodo degli anni ’90, al quale appartengono molti classici come The Lion King e The Hunchback of Notre Dame. Il film, del 1995, tratta già di per sé un tema delicato e che va a rimestare in alcuni fanghi torbidi della storia americana. Si parla infatti dei rapporti tra gli indigeni americani, o nativi (una volta chiamati semplicemente indiani, o pellerossa) e i conquistatori europei. In particolare nel film, ambientato nel diciassettesimo secolo, si narra una versione romanzata del rapporto tra le due figure storiche dell’esploratore inglese John Smith e dell’indigena Pocahontas.
Ora anche questo tipo di film, che pure ha cercato di dare nel suo piccolo una rappresentazione “dignitosa” di un popolo che nel cinema americano in passato era sempre stato bistrattato, è incorso tuttavia nella polemica di cancel culture. A parlare è Shannon O’Loughlin, direttore dell’Association on American Indian Affairs. Costui dice che “Il ritratto di Pocahontas nel film lascia molto a desiderare” e che è “Indicativo di quanto siano invisibili ora i nativi americani, e di come nessuno capisca chi i nativi americani siano, ad eccezione delle loro caricature. È difficile per gli americani, e figuriamoci per la gente attorno al mondo, capire che ci sono 574 tribù riconosciute negli Stati Uniti”. Questo è solo l’ultima e l’ennesima di una serie di polemiche simili che stanno investendo tutto il mondo del cinema. Come reagirà la Disney?